Il Coordinamento fa notare che l’abolizione del "tempo pieno e prolungato", oltre a mortificare un modello di scuola che pone grande attenzione alla socializzazione dei bambini e all’apertura strutturale all’integrazione e all’intercultura, comporterebbe a regime 57.000 posti di lavoro in meno. La protesta non si indirizza soltanto contro lo schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, che fissa il "tempo scuola" a 27 ore + 3 facoltative, ma muove anche dalla preoccupazione per interventi che "minano nelle fondamenta l’idea di scuola di tutti e per tutti". In tal senso, è giudicato negativamente l’introduzione dell’insegnante "tutor" e del Portfolio degli studenti.
Alcuni degli appuntamenti fissati per il 26 settembre, le adesioni nazionali e quelle locali, le iniziative previste in molte scuole sono consultabili sulla pagina web
www.comune.bologna.it/iperbole/cespbo/testi/26settembre.htm che viene aggiornata giornalmente.
Per comunicazioni è possibile contattare, compatibilmente con gli orari scolastici, Gianluca Gabrielli (tel. 329-0290106) o Marzia Mascagni (tel. 329-4126429), cha fanno riferimento al "Coordinamento Nazionale in difesa del Tempo Pieno e prolungato" c/o il Cesp (Centro Studi per la Scuola Pubblica) di Bologna.
Approvato dall'assessorato regionale dell'Istruzione il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia…
Dalle ore 12.00 di lunedì 16 dicembre, fino alle ore 23.59 di mercoledì 15 gennaio, sarà…
Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…
La fine del 2024 si è rivelata ricca di appuntamenti importanti per il mondo della…
Il segretario generale Flc-Cgil della Toscana lancia una pesante accusa contro il Ministero dell’istruzione perché…
È durissimo il giudizio del Gruppo parlamentare del Partito democratico sulla legge di bilancio approvata…