Venerdì 22 febbraio da Nord a Sud ci saranno cortei in moltissime città italiane per far “comprendere a tutti gli allievi, non solo a quelli di quinta, che calate dall’alto, a cinque mesi dall’esame, la seconda prova con due materie e l’orale senza tesina proprio non sono accettabili”.
Lo scrive La Stampa, che riporta le dichiarazioni degli studenti piemontesi: «La data nazionale del 22 vuole essere simbolica per far capire al ministero che non ci va bene quel che è stato fatto a così poco tempo dalla maturità. Il cambiamento non è negativo di per sé, ma non è accettabile dopo che abbiamo passato il triennio a prepararci per l’esame alle condizioni di prima. Diverso sarebbe stato avendo davanti il triennio».
E ancora: «La questione centrale anche per loro è il tempo. Per noi, per me, ad esempio, affrontare in poche ore nel secondo scritto due lingue come inglese e tedesco non sarà semplice».
«Renderemo la nostra protesta reale, sperando che si trovi una soluzione. Anche nella mia scuola i professori sono con noi, dicono che il nuovo esame non è consono alla preparazione che abbiamo portato avanti in questi anni. Io sono in quarta e le novità coinvolgono almeno tutti coloro che stanno facendo il triennio adesso».
«Le cose potrebbero ancora peggiorare l’anno prossimo con l’Invalsi. Non possiamo restare a guardare, questo governo fa le solite politiche di sempre»
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