Categorie: Politica scolastica

A fine ottobre “il libro nero” sulla scuola italiana

 

Sono passati 15 mesi da quando inviai al Ministro Maria Chiara Carrozza il dossier “La scuola paritaria: un business tutto italiano e la cartina della vergogna”. Questo documento “scomodo” ha avuto il pregio di rendere pubblica (L’Espresso, Micromega, Il Fatto Quotidiano, Repubblica, L’Unità, Radio Radicale, Storie di Rai2 e molte testate giornalistiche locali come L’Attacco di Foggia) la cartina della vergogna italiana contenente le segnalazioni dei docenti che hanno vissuto e vivono situazioni al limite dello schiavismo, senza retribuzione o solo con rimborsi spese. Il sindacato Unicobas Scuola di cui mi onoro di far parte, ha nel proprio DNA la difesa della legalità ed è contrario al finanziamento delle scuole paritarie.

Siamo per una scuola pubblica laica statale di qualità, lo abbiamo manifestato a Roma davanti al Ministero della pubblica Istruzione il 14 luglio e il 17 settembre. Del Dossier se ne sono occupati i giornalisti Antonio Siragusa, Marina Boscarino, Claudia Pepe, Gianmarco Sicuro, Mariella Gerardi, Massimo Emanuelli, il filosofo Giorgio Morale, Maria Mantello e l’Associazione Giordano Bruno. In molti lo hanno condiviso sui social network. Anche alcune testate giornalistiche straniere hanno contattato la segreteria regionale Lombardia del sindacato Unicobas Scuola a Lodi.

I dati dimostrano l’incapacità della politica italiana di fermare questo mercato degli schiavi (a volte consenzienti), neo laureati che non vengono pagati o retribuiti con al massimo cinque euro all’ora, in cambio dei punti per scalare le graduatorie nelle scuole pubbliche, partecipare ai corsi abilitanti e insegnare nella scuola statale.

I due ministri dell’Istruzione che negli ultimi anni si sono succeduti Maria Chiara Carrozza del Partito Democratico e l’attuale Stefania Giannini ex segretaria del partito Scelta Civica non hanno praticamente fatto nulla per arginare l’illegalità diffusa presente in moltissime scuole paritarie religiose e private. Hanno ricevuto il dossier, lo hanno letto ma nulla è cambiato. Il Movimento Cinque Stelle con Gianluca Vacca, Silvia Chimienti e Luigi Gallo. Nel 2014 Hanno presentato due proposte di legge la prima con Gianluca Vacca come primo firmatario: “Disposizioni concernenti la disciplina e il funzionamento delle istituzioni scolastiche paritarie e introduzione di nuovi criteri per la relativa ammissione agli esami di maturità”.
La seconda con Silvia Chimienti come prima firmataria: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul funzionamento delle scuole paritarie e sulla condizione dei docenti in esse impiegati” 

A settembre 2014 Gianluca Vacca (M5S) ha attivato uno sportello virtuale sul proprio sito nel quale è possibile denunciare i casi di scuole paritarie illegali. Provvederà personalmente, in forma anonima, ad inviare, tutte le segnalazioni pervenute, all’ufficio scolastico regionale, alla Procura della Repubblica e all’ispettorato del lavoro, in modo che le autorità preposte, ciascuna per i profili di propria competenza, possano accertare la veridicità delle segnalazioni e far emergere eventuali irregolarità.
Una domanda però dobbiamo porcela, perché le altre forze politiche non sono intervenute? Ricordo che a gennaio 2014 quando fu pubblicata la notizia delle minacce ricevute, mi telefonarono da tutta Italia, amici del sindacato Unicobas Scuola, colleghi insegnanti, giornalisti anche stranieri ma nessun telefonata né email dal Partito Democratico, da Forza Italia, dal Nuovo Centro Destra, dalla Lega Nord, da Scelta Civica. 
Insomma mettiamola così… c’è la paura di esporsi. In questi anni sono emersi troppi interessi economici intorno ai diplomifici e ai contributi statali legalizzati dalla Legge 62/2000 firmata da Luigi Berlinguer e si sa dove c’è il business c’è la politica. Si perché oltre ai contributi diretti, le scuole paritarie religiose e private ricevono altri contributi direttamente dai comuni e dalle regioni sotto forma di progetti presentati.

Alla fine di ottobre pubblicherò un nuovo documento che sarà diverso dal precedente si chiamerà: “Il libro nero della scuola italiana”, un Dossier / inchiesta che toccherà la scuola italiana a 360 gradi. Conterrà le nuove storie raccontate dai docenti di tutta Italia, faremo il punto sulle inchieste in atto della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica in riferimento agli scandali che stanno venendo alla luce e che riguardano l’istruzione privata. Le pressioni della CEI e di Comunione e Liberazione sulle scelte del governo Renzi. Affronteremo con l’aiuto di un giornalista pugliese l’inchiesta “Zero in condotta” lo scandalo degli insegnanti senza titolo partita da Lesina in provincia di Foggia, con una collega di Roma presenteremo una serie di atti che riguardano lo scandalo delle certificazioni post laurea con testimonianze dirette che puntano il dito su alti dirigenti del Miur. Un collega di Milano che per 40 anni ha collaborato con la formazione professionale lombarda presenterà “l’Istruzione di Valentina Aprea”, quello che sta accadendo in regione Lombardia con la formazione professionale, la dote scuola e i contributi alle scuole private.

Infine chiuderemo il libro con un commento di una madre che ha due figli che frequentano le scuole in provincia di Milano sui “buoni” e “cattivi” genitori, una voce fuori dal coro, senza peli sulla lingua che esprime un giudizio in difesa degli studenti.
Il “Libro nero della scuola italiana” verrà inviato a tutte le testate giornalistiche, al Miur, alla VII Commissione Cultura ed Istruzione della Camera e del Senato ed al Comando Generale della Guardia di Finanza alla fine di ottobre 2014. Naturalmente potrete leggerlo cliccando sulla foto del mio profilo su Facebook: https://www.facebook.com/prof.paolo.latella (il link che trovate adesso si riferisce al “vecchio” dossier). 

 

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