Categorie: Generale

A Firenze l’hub europeo per la scienza del patrimonio culturale

Si è tenuto a Firenze il workshop internazionale ‘Towards a European Research Infrastructure for Heritage Science’, per preparare l‘E-RIHS PP – European Research Infrastructure for Heritage Science Preparatory Phase, l’infrastruttura di ricerca europea per la scienza del patrimonio, unico dei sei nuovi progetti entrati nella Roadmap ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructure) nel 2016 a guida italiana.

Lo scopo di E-RIHS è costituire un’unica infrastruttura di ricerca all’avanguardia a livello mondiale in materia di patrimonio culturale, naturale e archeologico, con laboratori e centri distribuiti in tutta Europa che offrano accesso a strumentazioni di alto livello scientifico, metodologie innovative e banche dati. La città di Firenze – con il patrocinio del Comune e della Regione Toscana – è la candidata europea a ospitare l’hub di questa infrastruttura di ricerca globale a guida italiana che aggregherà eccellenze della scienza e del patrimonio culturale in Italia e in Europa”.

 

{loadposition deleghe-107}

 

Fanno parte di E-RIHS l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), il Consorzio universitario per lo sviluppo dei sistemi a grande interfase (Csgi) e il Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali (INSTM). Sono protagonisti della nascente infrastruttura europea anche istituti centrali del Mibact, in prima fila l’Opificio delle Pietre Dure (Opd) che ha sede a Firenze. Comprese nell’infrastruttura anche prestigiose istituzioni di ricerca tra cui il Museo del Prado di Madrid, la National Gallery of London, il CNRS-Centre national de la recherche scientifique (FR), il CSIC-Consejo Superior de Investigaciones Científicas (ES), il FORTH-Foundation for Research and Technology (GR), l’Istituto Archeologico Tedesco (DAI) e il Sincrotron SOLEIL (FR).

E-RIHS unisce competenze quali metodologie fisiche applicate ai beni culturali, nuovi materiali per la conservazione e il restauro, archeologia digitale, e studiosi e professionisti quali archeologi, storici dell’arte, paleo-antropologi e paleontologi, restauratori, scienziati della conservazione. L’infrastruttura intende cioè aggregare scienze dure e umanistiche in un’ottica transdisciplinare, per affrontare i temi al patrimonio culturale, naturale e archeologico.

La fase operativa avrà una durata di tre anni (2017-2019), durante i quali saranno definiti i principali assetti del funzionamento dell’infrastruttura

Pasquale Almirante

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024