Il Centro per l’infanzia di Um al Nasser “La Terra dei Bambini”, struttura finanziata dalla Cooperazione italiana, è stato raso al suolo dall’esercito israeliano. A confermarlo, dopo alcune notizie contrastanti giunte nel corso del 20 luglio, è stata l’ong Vento di Terra che gestisce il progetto nella Striscia di Gaza.
Il centro per l’infanzia ospitava un asilo con 130 bambini e un ambulatorio pediatrico. Oltre al Centro, prosegue la nota dell’Ong, è stata demolita la nuova mensa comunitaria, inaugurata solo due mesi fa, che forniva pasti ai bambini e alle famiglie povere del villaggio.
La struttura, scrive l’Ong che segue il progetto fin dal suo avvio nel 2011, “non è mai stata utilizzata per scopi militari e nessun contatto è mai avvenuto tra lo staff e le milizie armate islamiste”. La ‘Terra dei bambini’ – denuncia ancora l’Ong – rappresentava un’oasi a difesa dei diritti dell’infanzia, che l’esercito israeliano, messo al corrente di tutte le fasi del progetto, ha deciso senza alcuna giustificazione di demolire”. Per questo motivo, conclude la nota, Vento di Terra “chiede al Ministero degli Esteri italiano e all’Unione Europea, alla Conferenza Episcopale Italiana, principali finanziatori del progetto, di realizzare gli opportuni passi verso il governo israeliano perché renda conto di un’azione gravissima che coinvolge, oltre la comunità locale, direttamente il Ministero stesso, l’Ue e la Cooperazione Italiana, che il progetto hanno finanziato e sostenuto in questi anni”.
La prima alta componente delle istituzioni italiane che ha espresso parole di condanna e sdegno per l’accaduto a Gaza è stata la presidente della Camera, Laura Boldrini. Le sue parole sono state però solo ‘postate’ su Facebook, quindi si ritiene che derivino, almeno per il momento, da considerazioni personali. “Persino nei momenti in cui solo le armi parlano, le scuole dovrebbero essere lasciate in pace”, ha scritto Boldrini. La “scuola di Um Al Nasser, nella Striscia di Gaza – dove ero stata a gennaio, durante la visita ufficiale in Israele e nei Territori Palestinesi – non c’è più, distrutta dai bombardamenti israeliani”, continua la presidente.
“Era una bella struttura per 100-130 bambini della comunità beduina, realizzata dalla Ong Vento di Terra e da altre sigle della cooperazione italiana. In quelle aule avevo incontrato le insegnanti, che mi avevano parlato dell’importanza del loro lavoro per dare una prospettiva di sviluppo all’infanzia, in una situazione in cui erano precarie persino le forniture di acqua potabile, gas, energia elettrica. E giovani imprenditrici palestinesi mi avevano raccontato della difficoltà di realizzare i loro progetti, soffocate come erano nell’assedio dell’embargo. E’ doloroso pensare – aggiunge la Boldrini – che tutto sia andato in fumo. E mi viene da chiedermi se, nell’elenco sempre più lungo delle vittime civili, sia entrato anche qualcuno di quei bambini, o di quelle donne con il velo in testa che lavoravano per dare istruzione e speranza”.
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