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A Genova una classe di soli bocciati: ghetto o possibilità di recupero?

Chi l’avrebbe mai detto che nel 2007 saremmo tornati a parlare delle classi differenziate, di gruppi particolari che fino a qualche decennio fa venivano emarginati solo perché composti da ragazzi diversi dalla media. Negli ultimi tempi si faceva un gran parlare di integrazione, un concetto acquisito spesso solo in via teorica e non pratica. Da qui però a pensare alla creazione di una classe composta da soli studenti bocciati ce ne passa. Invece l’idea di tornare all’antico l’avrebbe avuta Elsa Cirlini, dirigente scolastico dell’istituto tecnico Gastaldi di Genova, che seguendo il modello della Sonderschule, la scuola tedesca dedicata al disagio e al sostegno, ha allestito una classe riservata esclusivamente a tutti quei studenti che devono recuperare l’anno. Alunni, bocciati lo scorso giugno, che devono ripetere il corso di studio e che seguiranno i normali programmi scolastici, strutturati dal consiglio di classe durante l’anno o differenziati da alunno ad alunno, in modo da trattare anche le materie del secondo anno. In tal modo, il prossimo giugno, coloro che saranno promossi, potranno sostenere un esamino di idoneità, e passare direttamente dalla prima classe ‘ripetuta’ alla terza.

A parte l’iniziativa, sicuramente discutibile, a destare ancora più clamore ci hanno pensato i docenti dello stesso istituto che hanno preso le distanze dal progetto: i prof prima si sono ‘autoconvocati’, chiedendo di riunire il collegio docenti, “perchè con le classi differenziate – hanno fatto sapere – c’è sempre il rischio di creare una scuola a due velocità, che manda avanti i forti e lascia indietro i più deboli”; poi hanno sottolineato, attraverso uno dei loro Rsu, il professor Nicola De Astis, che “la classe speciale è un’iniziativa che non è passata attraverso il collegio docenti: gli insegnanti – ha aggiunto l’insegnante – di fatto non ne sanno nulla. La preside ha fatto l’annuncio direttamente ai ragazzi, creando delle aspettative che non sappiamo come potranno essere soddisfatte”.
Fatti e dichiarazioni che evidentemente, anche a seguito del clamore mediatico, non potevano passare inosservate al Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, che non ha perso tempo per disporre (tramite il direttore scolastico regionale ligure, Attilio Massara) una visita ispettiva all’istituto tecnico Gastaldi. In una nota, il Ministero ha spiegato che l’ispezione è stata disposta “per verificare la situazione venutasi a determinare” nell’istituto tecnico genovese e “per adottare i provvedimenti necessari riguardo eventuali irregolarità riscontrate”.
L’iniziativa ha raccolto critiche anche dai genitori. “Se la preside ha deciso tutto da sola, ha violato quanto meno una norma – ha dichiarato Carla Motta presidente di “Genitori e scuola”, l’Associazione nazionale comitati e genitori della scuola. Motta ha ricordato che l’organizzazione delle classi è compito del Consiglio d’Istituto, e “anche un dirigente deve rispettare le regole”. Quindi “se la preside di Genova Elsa Cirlini ha deciso tutto da sola il suo è solo un atto arbitrario”. La presidente di ‘Genitori e scuola’ ha però anche precisato, lasciando una possibilità alla buona fede del dirigente, che “se invece al progetto si affiancheranno delle risorse destinate al recupero degli studenti in difficoltà, allora potrebbe essere una cosa positiva”. Tuttavia, “se le risorse non ci sono e sono stati semplicemente tolti dalle classi normali gli alunni meno bravi che rallentavano gli altri – ha concluso – non c’è dubbio: sarebbe un ghetto”.
Ora si attende la ‘difesa’ della preside dell’istituto del capoluogo ligure: rimane un po’ difficile, infatti, che i docenti dell’Itis – in particolare il Consiglio d’Istituto e le stesse Rappresentanze sindacali unitarie – possano essere state all’oscuro della costituzione di un gruppo-classe ormai costituito (e quindi sotto gli occhi di tutte le componenti scolastiche) da quasi due mesi.
Alessandro Giuliani

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