Negli istituti comprensivi “Corrado Melone” e “Ladispoli 1”, gli alunni seguono il corso di “Lingua, cultura e civiltà romena”, progetto finanziato dal governo di Bucarest.
Si apprende da Repubblica Tv che 230 bambini tra i tre e i dieci anni, in questi istituti della cittadina distante 50 chilometri da Roma, apprendono per un’ora alla settimana le basi della lingua e della civiltà romena. In realtà è prevista un’altra ora aggiuntiva, facoltativa, in orario extrascolastico.
Il motivo di questo progetto deve essere rintracciato nella grande presenza di immigrati a Ladispoli, di cui la maggior parte romeni.
I genitori degli studenti non ci stanno: “Sarebbe meglio studiare bene l’inglese – dicono – e non togliere spazio a materie più importanti. Sono gli immigrati che devono imparare la nostra lingua, non viceversa”.
Non si fa attendere la risposta del dirigente scolastico che tende a precisare che “era tutto scritto nel programma della scuola. I genitori avrebbero dovuto leggerlo prima di iscrivere i figli” e sottolinea che “il corso non leva nulla alle altre discipline, anzi è un’opportunità e un arricchimento. E favorisce l’integrazione”.
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