A Lampedusa maratona di pace con don Ciotti e 600 studenti, anche in ricordo delle vittime di Boston

Come avevamo anticipato in un precedente articolo, con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della maratona di Boston, ha preso il via da Lampedusa la terza edizione di ‘Libera la natura’, la corsa campestre sui terreni confiscati, un progetto che nasce dalla collaborazione tra il gruppo sportivo del Corpo Forestale dello Stato e l’associazione Libera. 
Una prima tappa all’insegna dei diritti e della solidarieta’ per un ‘Mediterraneo di pace’ e che ha visto la partecipazione di oltre 600 studenti delle scuole elementari, medie e superiori dell’isola che hanno corso passandosi un testimone realizzato simbolicamente con il legno proveniente dai barconi dei migranti giunti sull’isola dal Nord Africa. ”Siamo a Lampedusa per testimoniare che la pace va percorsa – ha detto don Ciotti – non possiamo stare fermi ad aspettarla, dobbiamo costruirla. 
Pace vuol dire lavoro, e creare le condizioni per liberta’ e dignita’. Siate orgogliosi di essere cittadini di Lampedusa: liberi con gli altri e mai contro gli altri. Diciamo basta ai venditori di illusioni, chiediamo speranza e concretezza: la politica faccia la sua parte fino in fondo e modifichi leggi che scaricano sul Paese una responsabilita’ immensa”. ”La politica europea deve capire – ha aggiunto il presidente di Libera – che bisogna sempre iniziare le cose partendo dai piu’ bisognosi; da chi appartiene al nostro oggi e sara’ parte integrante del nostro futuro”. Testimonial della manifestazione e’ Daniele Molmenti, campione olimpico di canoa fluviale Londra 2012. Alla manifestazione sono presenti anche il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, il prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino e il parroco di Lampedusa, Stefano Nastasi. ”Questa manifestazione e’ incredibilmente bella – ha detto padre Stefano Nastasi – ma esorto le autorita’ a non dimenticare questa collettivita’ non appena i riflettori saranno spenti”. 
La data scelta ha un valore simbolico: il 16 aprile del 2009, durante le operazioni di soccorso della nave ‘Pinar’, e’ morta la giovane nigeriana Ester Ada. Anche per lei il testimone della staffetta attraversera’ il Paese nelle altre tappe di Libera Natura. ”L’isola di Lampedusa e’ il luogo simbolo di Libera – ha dichiarato il sindaco Giusy Nicolini – dove inizia la speranza di una nuova vita. Quel testimone ricavato dal legno dei barconi incarna il dolore e la speranza, attraversera’ l’Italia e sara’ il racconto della verita’, del coraggio e della fatica, per ricordarci che accogliere la poverta’ e’ un gesto di coraggio”.(ANSA).

Redazione

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