Il viaggio ricomincia: quest’anno la Corte Costituzionale avvia (o, per meglio dire, riavvia) il suo tour nelle scuole secondarie superiori italiane. Il progetto, intrapreso nel 2018, ha l’obiettivo di accrescere nei giovani la consapevolezza delle funzioni che la Corte esercita a garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali, delle modalità di lavoro del Collegio, del peso che la giurisprudenza costituzionale ha nella vita di tutti i cittadini. Dopo l‘interruzione dovuta alla pandemia, i giudici della Consulta ripartono in giro per l’Italia. Come reso noto dall’Ufficio Comunicazione e Stampa della Corte Costituzionale, il programma di quest’anno prevede, in ogni regione, un ciclo di incontri articolato in vari filoni tematici tra i giudici della Corte Costituzionale e gli studenti e le studentesse delle medie superiori, ai quali si potrà partecipare in presenza ma anche in modalità a distanza. In questa cornice – prosegue il comunicato – rimodulata dalla Carta d’intenti firmata il 21 febbraio a Palazzo della Consulta dalla Presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, e dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, viene offerta alle istituzioni scolastiche la possibilità di preparare ed effettuare percorsi di approfondimenti con la partecipazione dei giudici della Corte.
Intervistata dal TG3 nei giorni scorsi, la presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, ha sottolineato il valore della nostra Costituzione e di alcune sue parole-chiave che possono senz’alcun dubbio destare l’interesse degli studenti e delle studentesse che discuteranno con i giudici: ad esempio, la parola “lavoro” per gli articoli 1 e 4; e poi – continua la Presidente – la parola “persona”, perché la Corte Costituzionale difende i diritti, anche quelli che stanno più a cuore ai giovani, come l’ambiente, il paesaggio, i diritti dei fragili e anche – non ultimo – il diritto allo studio.
Un invito, dunque, a essere cittadini attivi e consapevoli. A maggior ragione oggi, in un momento di crisi in cui i più giovani guardano al loro futuro con sfiducia e paura.