La proposta sarebbe proprio quella di rinunciare alle sei settimane consecutive di chiusura della scuola durante l’estate e dando ai presidi la facoltà di stabilire date e durata cosicchè già da settembre 2015anche nel resto degli istituti ancora legati alle decisioni dall’alto, il 70% delle primarie e 30% delle secondarie si possa decidere con autonomia.
Il calendario scolastico inglese inoltre prevede che d’estate gli studenti possono raggiungere fino a tre mesi di vacanza, mentre sono previsti minimo 190 giorni di lezione a fronte delle sei settimane di vacanza in estate e altre due rispettivamente a Natale e a Pasqua e ulteriori tre settimane consecutive di ‘half-term breaks’.
Il ministro inglese vorrebbe invece ridurre la pausa estiva e spalmarla su altri mesi dell’anno.
“Sono presidi e insegnanti a conoscere meglio la situazione dei propri alunni e dei loro famigliari, non le autorità locali”, hanno comunicato dal ministero. “La soluzione migliore è quindi che le scuole siano libere di decidere il proprio calendario scolastico, sempre nell’interesse delle famiglie”.
Come è immaginabile la proposta del ministro ha suscitato critiche e malumori insieme al problema dei numerosissimi genitori che hanno più di un figlio, magari di diversa età scolare: che fare se le scuole dei due piccoli di casa decidono di chiudere in periodi diversi?
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