Un laboratorio di formazione teatrale è stato aperto presso l’Istituto comprensivo Stoppani di Milano, proponendo una pièce dal titolo “A carte scoperte”, strutturata in varie scene e ciascuna negli spazi testimoni della storia dell’istituto che aveva aperto i propri archivi storici, tra i più completi in Italia, al pubblico.
Documenti custoditi nella scuola
Tra i documenti le memorie della Seconda guerra e da qui l’occasione per proporre al pubblico un racconto messo in scena da 200 bambini della scuola e dalla compagnia Alma Rosè, radicata sul territorio che collabora, oltre che con i teatri, anche con realtà del sociale, della cultura e del lavoro
Coinvolti oltre ai 200 bambini anche 20 insegnanti, mentre il progetto è sostenuto dal Municipio 3 di Milano e dall’Associazione Genitori Stoppani e reso possibile grazie al bando “Milano è memoria”.
I luoghi della guerra
Scene nelle quali erano riproposti i luoghi che all’epoca furono vissuti con raccapriccio e spavento dagli abitanti di quel quartiere e dunque dal rifugio antiaereo alla palestra, dall’infermeria alla vecchia sala. I testi sono stati tratti da lettere, circolari, relazioni rinvenute nell’archivio e relative al periodo tra le due guerre, al secondo conflitto mondiale e alla ripresa post bellica.
Memoria per i genitori
Un salto indietro di un secolo, riporta il Corriere della Sera, per scoprire come i piccoli alunni di allora vissero gli anni tra le due guerre, i bombardamenti, le leggi razziali e poi la ricostruzione.
Un percorso nella memoria dei luoghi e delle persone legate alla scuola, al quartiere di Porta Venezia e a Milano.
Un modo per non dimenticare rivolto ai genitori e anche un modo per gli alunni di relazionarsi coi loro coetanei, protagonisti loro malgrado di eventi drammatici.