Ieri, 1 settembre, un centinaio di insegnanti nominati nelle fasi di mobilità e di chiamata diretta da parte dei presidi delle scuole di Milano si sono recati in massa nella sede del provveditorato agli studi per sapere quale sarà il loro destino, protestando. Non sanno ancora infatti, nonostante siano stati nominati nell’area metropolitana di Milano, spesso a centinaia di chilometri da casa, in quale scuola saranno destinati a poche ore dall’inizio dell’anno scolastico. Ma c’erano anche docenti, già scelti sui corsi serali dai dirigenti e convocati per firmare il contratto, rimasti senza cattedra per decisione calata dall’alto, dal ministero dell’Istruzione. Forse per un altro errore del sistema informatico.
La notizia è riporta dal Giorno.
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«Siamo stati nominati su ambiti territoriali di Milano e provincia – spiegano i docenti inferociti – ma a poche ore dal 1° settembre, giorno in cui prenderemo servizio, non sappiamo in quale scuola insegneremo». Un disagio ancora più sentito per chi ha preso l’aereo o viaggiato per ore in treno.
«Devo sapere se lavorerò in città o nell’hinterland – spiega una docente calabra – perché ho due bimbi piccoli e dovrei prendere casa». O come Claudio, da Brindisi. «Riceviamo risposte contrastanti – rivela – chi dice che dobbiamo tornare domani, chi ci promette una soluzione. Trattati come bestie da macello».
Più criptica la situazione per alcuni insegnanti di Economia aziendale e Discipline pittoriche individuati la settimana scorsa sul serale dai dirigenti dei tecnici di Milano.
Con pubblicazione delle nomine e convocazione. Ma venerdì scorso il ministero ha destinato quei posti ad altri docenti in graduatoria. Con punteggi inferiori. Insomma, ieri mattina i prof hanno assediato per un’ora l’ufficio del Personale. Sul posto anche la Flc-Cgil Milano, che contesta «l’ennesima prova del fallimento della Buona Scuola», e la Uil Scuola, secondo cui «queste operazioni andavano svolte entro il 31 luglio». Verso le 12 in via Soderini arriva la risposta dal ministero.
«Entro mezzanotte riceverete una mail con la scuola di destinazione». Quanto ai serali, «i docenti indicati dal ministero hanno la precedenza. Nella richiesta avevano indicato la priorità per i corsi serali». Quelli scelti dai dirigenti, no. «Ma l’opzione non era riportata a sistema», replica uno degli interessati. E, in serata, riceve dal ministero la conferma dell’incarico. Ma sul corso diurno. «Peccato non esistano cattedre sul diurno». Oggi si attende, scrive il Giorno, il verdetto finale.