Mancherebbero ancora 1.400 insegnanti di sostegno a Milano: lo scrive Il Giorno su segnalazione del segretario di Cisl Scuola: «Il contingente previsto dal Ministero era di 1.953 posti complessivi per tutti gli ordini di istruzione: non solo non ci siamo, ma la forbice è destinata ad allargarsi perché chi non ha ottenuto i trasferimenti potrà ottenere l’assegnazione provvisoria fuori regione. A preoccupare sono soprattutto elementari e medie: alle primarie servono 853 insegnanti di sostegno, dopo le immissioni in ruolo ne mancano più di 670; alle medie ne occorrono 927 e ci sono 700 posti vuoti. Per la scuola dell’infanzia sono 110, ci siamo quasi; alle superiori 63 e non dovrebbero esserci problemi. Speriamo che tutte le province procedano alle assegnazioni provvisorie entro il 31 agosto – spiega il sindacalista -. Il problema però resta: gli insegnanti formati ottengono supplenze su posti comuni altrove e qui mancano gli specializzati e si ricorre ai supplenti. Le università dovrebbero bandire corsi per permettere a un numero maggiore di persone di ottenere la specializzazione nel sostegno, visto il fabbisogno. La mobilità degli insegnanti poi non deve essere a scapito degli alunni e delle fasce più fragili».
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«Fino a quest’anno- prosegue il segretario Cisl Scuola- non avevamo buchi e cattedre scoperte, sappiamo altrove di situazioni complicate, ma nel piano organizzativo della scuola sono sempre state applicate bene le normative e si è garantita la continuità. Sappiamo che quest’anno alle medie sarà più complicato perché diminuiscono gli insegnanti di sostegno e aumentano le certificazioni, ci sarà un ingresso importante di bambini con disabilità e non sappiamo ancora se si riuscirà a rispondere con insegnanti abilitati al sostegno o si dovranno tappare i buchi. In questi anni il sistema ha sempre funzionato, la Cadorna poi ha una vera risorsa, data dalle differenze. Ci sono tanti bimbi di origine diversa, viene fatto un lavoro immenso e quando la didattica funziona ne traggono giovamento tutti».
Un problema grave, secondo quanto scrive Il Giorno, in molte scuole milanesi, è la preparazione degli insegnanti, che spesso arrivano al sostegno perché non trovano posto nella materia di riferimento: alcuni studiano e si formano sul campo, altri zoppicano con educatori poco empatici e preparati.