Il 2023 potrebbe segnare una data importante per la creazione del primo Museo dei Quaderni di Scuola, che dovrebbe vedere la luce proprio nel prossimo anno a Milano, luogo che avrà le fattezze di un micro cantiere in cui favorire dialogo, informazione, creatività, attraverso attività laboratoriali per piccoli gruppi, senza distinzione di età.
Il Museo dei Quaderni di scuola aprirà nella primavera del 2023, nella centralissima via Broletto, frutto di un’iniziativa autofinanziata e autogestita, all’interno di uno spazio di circa 60 mq, dove nelle intenzioni degli ideatori sarà possibile sfogliare alcune decine di quaderni tradotti in italiano e inglese, ci saranno piccole sezioni tematiche che cambieranno trimestralmente, spaziando dalle vacanze scolastiche alle correzioni degli insegnanti, dalla famiglia ai sogni.
Il progetto di raccolta, da cui nasce l’idea del museo, chiamato allora “Quadernini”, è stato avviato nel 2014 dall’associazione culturale Quaderni Aperti, e viene accolto subito con successo quando viene immesso nei social con il marchio appunto di Quadernini. Da allora la pagina Facebook, che pubblica scansioni dei vecchi quaderni, conta oggi quasi 12mila like.
L’associazione culturale “Quaderni aperti”, attiva da oltre 15 anni, si è prefissa lo scopo di raccogliere, catalogare e mettere a disposizione, non solo del mondo della scuola, quaderni di scuola, soprattutto da quella che si chiamava scuola elementare e quella ancora oggi identificata come scuola media. Il materiale raccolto viene valorizzato sotto diversi aspetti, quello storico, in quanto i testi e i disegni prodotti dai bambini sono una testimonianza diretta del passato recente; ma anche quello pedagogico, perché i quadernini narrano la storia della scuola, il mutare dei metodi educativi, nel tempo e nello spazio. E non manca il lato artistico, perché molto spesso i quaderni contengono disegni, immagini e foto, che hanno un valore immenso dal punto di vista didattico ed educativo.
L’Archivio dei Quaderni di Scuola è nato con uno scopo ben preciso, si legge nello statuto dell’associazione: diffondere e valorizzare la cultura d’infanzia e adolescenza e utilizzare le testimonianze di bambini/e e ragazzi/e come strumento per costruire ponti tra culture e generazioni.
Quaderni di scuola, diari e lettere d’infanzia e adolescenza sono una fonte fondamentale per la ricerca storica sulla vita quotidiana di bambini/e ragazzi/e, e sull’evoluzione pedagogica, in Italia e nel mondo. Fondatore dell’archivio è Thomas Pololi, bergamasco, che dopo aver realizzato già nel 2015 a Milano una mostra “I quadernini di Milano – 100 anni di quaderni di scuola dei bambini milanesi in mostra”, altre mostre in giro per l’Italia, per esempio a Rimini, punta al museo, oltre a curare in prima persona l’archivio dell’associazione e il blog, e ha pubblicato proprio in questi giorni “L’anno prossimo faremo le vacanze sulla Luna”, (cartiera ecosostenibile Arbos) un volume che narra e descrive il mondo visto dai bambini, anticipando i contenuti del museo prossimo venturo.
Oggi la raccolta conta migliaia di quaderni, fisici o digitalizzati, datati dalla fine dell’800 ai giorni nostri: una delle collezioni di quaderni scolastici più ricche e varie in Italia.
L’archivio digitale è costituito da oltre 40.000 pagine digitalizzate ed è in costante arricchimento. L’analisi dei quadernini pone i lettori in una sorta di macchina del tempo fatta di carta, pastelli, matite, inchiostro, pennini. Sono circa 40 i paesi di provenienza dei quaderni di scuola e circa 2500 i diari e le lettere.
Quello che emerge dai quadernini è un Paese in trasformazione, quello dove le classi sociali sono in mutamento, quello della guerra e del boom economico, ma anche quello dove arriva la televisione e quello che proprio alla TV guarda lo sbarco sulla luna. Ma nei quadernini c’è anche la storia ordinaria accompagnata dalla musica e anche le esaltazioni per i successi sportivi degli italiani. E che dire della famiglia, ritratta dalle pagine dei quadernini nei suoi molteplici mutamenti, osservatorio privilegiato poiché le parole scritte sono proprio quelle di bambine e bambini, di adolescenti, che vivono il cambiamento in prima persona, tra vacanze e ricorrenze, tra la tradizione e la modernità.
Dal punto di vista grafico il maggiore successo lo colgono le copertine, che conquistano per la loro grafica, ancora una volta specchio del tempo: da quella del Ventennio a quella coi fumetti western Anni Quaranta; dal rigore del blu e del nero, dove si distingue solo un’etichetta per il nome e cognome, alle decorazioni fluo o ai cartoni giapponesi Anni Ottanta; dalle scene della Rivoluzione Culturale, sul quaderno di un ragazzo cinese, alla serie sul design delle case nel mondo, degli anni Cinquanta. È la fotografia di un’Italia, lontanissima da quella odierna, vista scegliendo come punto d’osservazione l’altezza dei bambini: la visione a misura di banco, gli occhi spalancati, cronache di eventi a volta importanti solo per i piccoli autori, ma non per questo meno preziosi.
Per saperne di più, e anche per poter contribuire alla raccolta si può visitare il sito web “Quadernini”.
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