A Napoli l’emergenza educativa mette in moto 45 operatori, educatori, psicologi, esperti, genitori sociali, staff organizzativo, 250 giovani e loro famiglie, 50 docenti, 20 scuole e 600 ore di attività distanza, che si sono dati un nuovo nome: I Coronauti che rientrano nella “Resistenza educativa in movimento”, la Rem, il progetto della comunità dei Maestri di strada che ora sfrutta i diversi canali social, per portare avanti iniziative nei giorni dell’isolamento.
I Coronauti hanno dato il via anche a una serie di video, attraverso la lettura, il racconto e la registrazione di storie della tradizione, che passano per la voce degli adolescenti per giungere ai bambini.
Sostenuti dai finanziamenti di Comune di Napoli, Regione Campania, Fondazione San Zeno, Fondazione Con il Sud, Impresa Sociale Con i Bambini, Fondazione Prosolidar, Otto per mille della Tavola Valdese, sono stati attivati incontri virtuali di coordinamento tra gli operatori per lo sviluppo delle attività on line.
Il lavoro dei maestri di strada ha difficoltà a collaborare con la scuola, che pur avendo avviato la didattica distanza non ha ancora risolto molti problemi, per cui sono state organizzate riunioni in video-chiamata con i gruppi di insegnanti per raccogliere le loro difficoltà, sostenerli nell’analisi delle criticità e nel reperimento di risorse, co-progettare interventi efficaci.
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