Categorie: Politica scolastica

A Napoli inaugurato l’anno scolastico. Le parole di Mattarella e Giannini

Per la scuola italiana “è un anno di cambiamento, quindi è un anno complesso perché il cambiamento di un sistema così grande si porta dentro la serietà di una scelta politica e lo slancio di una scommessa culturale ambiziosa. La scommessa è quella di aprire, spalancare le porte della scuola italiana”. Lo ha detto il ministro dell’Istuzione Stefania Giannini, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico a Napoli con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La scuola, ha continuato Giannini, “l’abbiamo immaginata aperta all’Europa e al nuovo modo di essere cittadini. Alle lingue e al digitale, al sapere dei libri e al saper fare dei laboratori. Una scuola aperta al mondo del lavoro e alle competenze ‘morbide’ e trasversali. Desiderosa e capace di valutare e di valutarsi. Desiderosa e capace di offrire accoglienza e spazio a tutti i suoi studenti, agli abili e ai disabili, e di far sì che l’italiano sia presto lingua madre e non matrigna per i 750.000 bambini stranieri che non lo parlano e non lo sentono parlare in casa propria”, ha concluso il ministro.

“La camorra e le mafie possono essere sconfitte. La camorra e le mafie saranno sconfitte. E voi, giovani di Napoli, sarete alla testa di questa storica vittoria”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto agli studenti che da tutta Italia partecipano a Napoli alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno scolastico. L’istituto scelto per l’evento si trova nel quartiere Ponticelli ed è stato intitolato a Davide Sannino, un ragazzo di 19 anni “ucciso perché ha guardato in faccia chi stava rubando il motorino di un suo amico – ha ricordato il capo dello Stato -. E’ stato ucciso perché ha tenuto la testa alta. Lo hanno ucciso per farci abbassare la testa. Ma non possiamo rinunciare a essere donne e uomini liberi come ha testimoniato anche, 30 anni fa, il giovane giornalista Giancarlo Siani”.

 

 

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11.02 Iniziata la diretta su Rai 1

 

 

11.04 Inaugurazione dell’Anno Scolastico alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Ospiti della manifestazione il cantante Lorenzo Fragola, l’attore Flavio Insinna e gli sportivi Clemente Russo, Rossella Flamingo, Diego Occhiuzzi, Luca Curatoli, Irma Testa, Beatrice Vio. Conduce Fabrizio Frizzi

 

11.05  A Ponticelli, quartiere di Napoli, davanti all’istituto ‘Sannino Petriccione’ dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di svolgere quest’anno l’inaugurazione dell’anno scolastico, protestano le famiglie degli studenti disabili. L’associazione ‘Tutti a scuola onlus’ chiede infatti maggiore attenzione per gli studenti con disabilita’ che recentemente hanno sofferto per i tagli sugli insegnanti di sostegno e sperano che il capo dello Stato possa sensibilizzare il governo su questo tema. Davanti all’ingresso dell’istituto c’e’ anche una rappresentanza dell’associazione ‘Terra dei fuochi’ che chiede un incontro a Mattarella. Alla cerimonia prenderanno parte oltre al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, anche il sindaco De Magistris e il presidente della Regione De Luca. 

 

11.15 Arrivati il presidente Mattarella e il ministro Giannini

 

11.17 Eseguito l’inno di Mameli

 

 

11.19 Il presidente Mattarella in visita a Napoli

 

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11.20 Parla il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini

 

“Governo e Parlamento hanno lavorato tanto per dare un nuovo volto alla scuola. E’ un anno di cambiamento e dunque è un anno complesso. Scommessa culturale molto ambiziosa, aperta all’Europa e al sapere dei libri. Sarà un anno di duro lavoro. Risponderemo alle critiche dicendo che ‘Noi siamo l’Italia’, il paese di Montessori, di Don Bosco e Don Milani. Nessuno è solo a scuola, soprattutto oggi”.

 

11.26 Giannini: “Risponderemo alle critiche”

 

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11.28 Giannini: “Nessuno è solo a scuola. Grazie di cuore al presidente Mattarella”

 

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12.11 Sul sistema scolastico italiano “ci diranno che l’alternanza tra scuola e lavoro non funzionerà, perchè non siamo la Germania. Che la valutazione non sarà credibile, perché non siamo la Francia. Che l’innovazione didattica non attecchirà, perché non siamo la Finlandia. E noi risponderemo che siamo l’Italia”. Così il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in un passaggio del suo discorso tenuto a Napoli in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Sarà difficile crearla, questa scuola? Penso di sì. Ci vorrà del tempo? E’ inevitabile. Troveremo ostacoli? Probabile”, ha detto ancora. 

 

12.20 Il testo del discorso del ministro Giannini

 

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12.31 Parla il presidente della Repubblica Giannini

 

 

 12.40 Mattarella: “La scuola è vostra così come è vostro il futuro”

 

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12.43 Mattarella: “Siete la sperenza di un nuovo futuro”

 

 

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12.50 “Andate a scuola. Andateci. Non ne fuggite. Non fatevi vincere dalla sfiducia, la scuola è vostra, così com’è vostro il futuro”. Il presidente della Repubblica si è rivolto così ai duemila studenti che partecipano alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico all’istituto Davide Sannino nel quartiere di Ponticelli a Napoli. “La scuola cambia la vita”, ha detto il capo dello Stato, ricordando il discorso tenuto nel palazzo delle Nazioni unite dalla giovane pachistana Malala. “E’ l’anticorpo al conformismo e dunque alla sottomissione. La conoscenza è libertà”.

 

13.00 “L’integrazione costituisce un vantaggio per la coesione e la serenità sociale”. Ne è convinto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, parlando alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno scolastico a Napoli, ha toccato anche il tema della crescente presenza di migranti nelle scuole italiane. Secondo il capo dello Stato “è importante per l’Italia e per l’Europa intera il modo con il quale saremo capaci di integrare i figli dei migranti. La scuola italiana oggi ospita 800mila studenti stranieri – ha ricordato -: più della metà di questi è nata in Italia. L’integrazione nei processi formativi è spesso difficile, soprattutto per i giovani arrivati in Italia da poco, senza la conoscenza della lingua. Eppure l’integrazione sta producendo risultati e assistiamo a un avanzamento negli studi di molti giovani stranieri”.

Andrea Carlino

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