Categorie: Attualità

A Olbia la preside ci ripensa. Si allestirà il presepe

Torna il sereno nel piccolo Comune di Golfo Aranci (Olbia Tempio), dopo le polemiche per la decisione della dirigente di una scuola materna di non far allestire il presepe agli alunni. Lontano da telecamere e microfoni e anticipando il previsto incontro di questa mattina, ieri il sindaco e la dirigente scolastica della Scuola materna “Alessandra Zedda”, hanno avuto un faccia a faccia chiarificatore.

“La nostra scuola avrà il suo presepio e gli alunni potranno intonare tutte le canzoni natalizie che sono state inserite all’interno della programmazione delle maestre”, ha spiegato il sindaco, mentre la dirigente continua a preferire il silenzio.

Il divieto era stato inizialmente giustificato con una disposizione ministeriale (non meglio specificata) ma che ora si è trasformata “nell’impossibilità di ricostruire il presepio nell’andito della scuola, legata a questioni di sicurezza”, avrebbe spiegato la dirigente al primo cittadino di Golfo Aranci. L’annullamento della recita, con i canti di Natale, sarebbe stata dunque legata alla mancanza di spazi.

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“La scuola, mi ha riferito la direttrice, non sarebbe stata in grado di ospitare i genitori e i nonni di tutti i bambini”, spiega ancora il sindaco. Soddisfatto anche il parroco che era intervenuto nella vicenda invitando i genitori a non portare a scuola i bambini bensì in chiesa, per la preparazione al Natale.

“Bene se la vicenda è finita così – ha detto – ma al momento le mamme mi riferiscono che i bimbi e le maestre a scuola ancora non hanno ricevuto alcuna direttiva e quindi sono ancora in attesa”. Anche il parroco ha cercato più volte di mettersi in contatto con la direttrice, senza però ricevere, al momento, alcuna risposta.

Tuttavia l’aspetto più delicato di tutti questi divieti attorno alla costruzione dei presepi a scuola, compresa la preparazione dei canti, sta nel coinvolgimento sempre in prima persona del solo dirigente scolastico che parrebbe ogni volta assumersi la responsabilità di tali decisioni. Ci chiediamo infatti, ogni qual volta viene fuori una storia di questo tipo, se il preside abbia innanzitutto sentito il collegio dei docenti o il consiglio di istituto o entrambi gli organi di governo della scuola. Come si fa infatti a imporre divieti o elargire permessi, che coinvolgono l’intero corpo della scuola, senza un confronto preliminare con gli organismi deliberanti a diposizione del preside?

  

Pasquale Almirante

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