La scuola prima rischia di chiudere e si inventa corsi di nuoto, canottaggio, vela accanto a lezioni di inglese, spagnolo e, addirittura, cinese. E così le iscrizioni si moltiplicano.
Il cinese va di moda. Oggi è cominciato un nuovo anno, che è l’anno del Coniglio, che prende il posto della Tigre. E’ festa grande in tutte le comunità cinesi che vivono anche in Italia, con un contagio del “saluto del coniglio” pure per gli italiani: congiungere le mani intrecciando le dita e alzando i pollici, imitando così il coniglio, porta bene.
Un gesto che chissà quante volte l’avranno ripetuto anche nella scuola primaria di Orta San Giulio, un piccolo comune, poco più di mille abitanti, in provincia di Novara.
Per iniziativa dei genitori, degli amministratori comunali, del personale della scuola da qualche giorno i bambini di prima elementare parlano cinese che lo studiano, dopo l’inglese e lo spagnolo, insieme ad insegnanti di madrelingua.
La scuola di Orta sa Giulio ha fatto di necessità, come si suol dire, una virtù. A rischio di chiusura, infatti, d’accordo con il Comune, ha architettato un programma ricco e vivace di attività di didattiche: corsi di lingue straniere, lezioni di vela, nuoto e canottaggio, servizio prima e dopo la suonata della campanella.
Insomma un’offerta formativa congeniata ad arte che ha attirato numerosi fanciulli delle zone limitrofe. Risultato: le iscrizioni si sono moltiplicate e la scuola, almeno per quest’anno, è salva. Anche grazie al cinese.
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