Esattamente come accade per le opere raccolte nella mostra del maestro siciliano Piero Guccione, ”Luoghi dell’arte tra musica, letteratura e poesia”, organizzata dalla Fondazione Federico II, in collaborazione con il Centro studi ”Feliciano Rossitto” di Ragusa, che sarà inaugurata venerdì, alle ore 19, nelle Sale Duca di Montalto a Palazzo dei Normanni di Palermo.
In esposizione oltre quaranta immagini dell’artista di Scicli, prevalentemente pastelli su carta, che il pittore ha realizzato trasformando in soggetti originali le sensazioni e gli stimoli generati dall’osservazione e dalla lettura di altre opere d’arte, da classici della pittura, come ”La scuola di Atene” di Raffaello Sanzio, a capolavori della letteratura, come ”Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La mostra, in particolare, racconta coi pastelli, con gli acquerelli, col disegno (La sostanza del mondo) dell’amore tra l’uomo e la donna, sentimento assoluto e complesso, nelle sue variegate declinazioni: l’amore-passione, l’amore-estasi, l’amore-malinconia, l’amore-gelosia, l’amore-disperazione, l’amore-tragedia, l’amore-morte; racconta della natura che questo amore esprime e comunica, della sua bellezza e dello stupore che suscita, del suo ”sconfinato senso di meraviglia, di commozione per tanto e sublime ordine”, come ha detto Guggione.