A Palermo il ds rimuove il quadro della Madonna e scatena l’ira dei genitori

Ci risiamo. Con il nuovo anno scolastico tornano le “scaramucce” scolastiche per motivi di carattere religioso. Del resto, con l’aumento progressivo degli stranieri sui banchi degli istituti italiani, nell’ultima rivelazione annua, del 2009/2010, l’incremento è stato di 30 mila unità, le incomprensioni dovute alla convivenza nello stesso luogo di credi e fedi sono destinate ad aumentare in modo esponenziale.
Significativo, in questo senso, è quanto accaduto alcuni giorni nell’istituto “Andrea Sole” di Palermo, dove la dirigente scolastica ha deciso di rimuovere il quadro della Madonna nella scuola perché sembrerebbe non essere gradito da una mamma di credo musulmano. Ma non solo: per evitare ulteriori polemiche (anche se probabilmente ciò produrre l’effetto contrario!) oltre alla rimozione del quadro, il capo d’istituto ha anche stabilito che d’ora in poi non si reciteranno preghiere né si festeggeranno le festività natalizie e pasquali.
La rimozione dell’immagine sacra e la volontà espressa di rendere la scuola il più possibile scevra da coinvolgimenti religiosi non ha lasciato indifferenti i genitori degli altri bambini: le famiglie, soprattutto quelle più legate alla religione cristiana, si sono riunite in assemblea rivendicando sin da subito l’esigenza per i loro figli “di mantenere l’identità culturale e religiosa”.
Il dirigente scolastico non sembra però pensarla allo stesso modo e voler tornare sui suoi passi: prima di tutto, sostiene, bisogna creare le condizioni per rispettare il “diritto di non aver impartiti insegnamenti cattolici. Sono garante – dice la preside al quotidiano – di un’istituzione che deve vedere tutti egualmente rappresentati. Avevo persino pensato di realizzare un angolo interreligioso”. E chissà se in quell’angolo possano essere concentrati tutti i principali simboli delle varie religioni cui sono legati gli alunni e le famiglie dell’istituto. Compreso quel quadro della Madonna che oggi non c’è più.
Alessandro Giuliani

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