Categorie: Università e Afam

A parità di merito precedenza alle donne

Di fronte all’evidente squilibrio di genere all’interno della Scuola Normale di Pisa, il consiglio direttivo ha approvato la modifica dell’articolo 9, quello che regola la cosiddetta chiamata dei professori. «Davanti a una rosa di candidati a pari merito da qui in avanti il Consiglio Accademico della Scuola potrà dare, a parità di giudizio complessivo, la priorità ai candidati che appartengono al genere in netta minoranza, in questo momento le donne».

A lavorare perché questa piccola rivoluzione diventasse possibile, sono stati l’ufficio del personale e l’ufficio legale della Normale. «La modifica è stata possibile utilizzando la possibilità dei Dipartimenti (che nel caso della Scuola si chiamano Classi), consentita dalla legge, di considerare, a parità di merito, le necessità complessive dell’Ateneo. In questo caso, la politica di riequilibrio di genere».

 

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«Sono stato fortunato – spiega il direttore – da parte di colleghi ho trovato condivisione». Una sensazione, quella del direttore, confermata dai fatti: la modifica del regolamento è stata infatti approvata all’unanimità.  

Infatti nel polo di eccellenza ci sono 35 professori e solo quattro di loro sono donne. Le fortunate appartengono perlopiù all’area umanistica. Una delle prima a rallegrarsi della novità è stata la preside dell’Istituto di Scienze umane e sociali, che ha sede a Firenze.

Il caso della Normale, nel panorama nazionale, non è certo isolato: in quasi tutte le università italiane esiste una netta minoranza femminile nelle posizioni apicali. «Mi auguro che questo cambiamento – conclude il direttore – possa coinvolgere anche altre realtà del nostro Paese».  

Pasquale Almirante

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