Mentre l’alternanza scuola – lavoro è uno dei temi più battuti in questo periodo, l’istituto “Alessandro Volta” di Perugia raccoglie i primi frutti di una politica iniziata già dal 2010.
Dalle pagine del “Sole24ore”, si apprende che ogni anno circa 500 studenti della scuola umbra entrano in contatto con le oltre 150 imprese che hanno aderito al progetto.
Gli alunni, seguiti da un docente specializzato e da un tutor aziendale, vengono impegnati 8 ore al giorno a contatto diretto con il ciclo produttivo dell’azienda.
Lo studente impegnato nel tirocinio, deve documentare tutta l’attività, dalle ore effettive di lavoro in azienda alle annotazioni di carattere personale, comprese le impressioni, i dubbi e le perplessità in merito allo stage.
Questi dati raccolti vengono poi valutati dal docente, che avrà il compito di individuare le competenze specifiche dell’alunno e le lacune da colmare con l’attività didattica in aula.
«Nel 2010 – dichiara il dirigente scolastico Rita Coccia – avevamo circa 800 studenti. Adesso siamo arrivati a quasi 1600. E’ un riconoscimento per aver scommesso su una nuova didattica che non considera più slegate competenze scolastiche e formazione sul lavoro.»
L’istituto Volta rappresenta una realtà virtuosa della scuola italiana, in anticipo sui tempi rispetto alla media nazionale, dove attività di laboratorio e metodologia didattica innovativa completano un’offerta formativa che, sommata alle iniziative di stage, garantiscono risultati di inserimento lavorativo sorprendenti.
Infatti, secondo i dati diffusi dal Miur, il 75,8% dei diplomati della scuola perugina ha iniziato l’avventura lavorativa, dati che, se rapportati alla media italiana del 41,9%, fa riflettere sulla necessità da parte dell’intero sistema scolastico di seguire la strada dell’alternanza scuola – lavoro adottata dal “Volta”.
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