“La scuola respira se Fanfoni si ritira – 10 aprile 2024, decisione irresponsabile“: la scritta, su no striscione, è apparsa nei pressi dell’istituto Iqbal Masih di Pioltello, vicino Milano, nella serata di giovedì 28 marzo. Secondo l’Ansa, rivendicarne il contenuto, attraverso i social media, sono stati i militanti del Nucleo autonomo mobile, aderente alla ‘Rete dei patrioti’, che in tal modo chiede le dimissioni del dirigente scolastico Antonio Fanfoni, dopo la conferma della chiusura dell’istituto il 10 aprile in coincidenza della fine del Ramadan.
“Intendiamo esprimere la nostra solidarietà al 53% di famiglie italiane, presenti coi loro figli in questa scuola, che dovranno fronteggiare questo gravissimo disagio facendo salti mortali per organizzarsi con baby sitter o lasciando i figli da parenti o amici per quel giorno di chiusura anomala”, si legge nel post del Nam.
Secondo il gruppo, il Consiglio di istituto nel confermare lo stop alle lezioni del 10 aprile (sono stati infatti cancellati altri due giorni per rendere efficace la delibera, come indicato dall’Ufficio scolastico) una “pericolosa scelta politica appoggiata dalla sinistra, che tanto fa per cancellare le festività cristiane nelle nostre scuole e che si piega, per racimolare voti al volere di questa piccola parte della comunità musulmana presente nella nostra patria”.
Secondo il Nucleo autonomo mobile, “questo primo passo di islamizzazione delle nostre scuole porterà altre richieste, che lentamente distruggeranno la nostra millenaria identità e cultura romano-cristiana, che fanno grande la nostra Italia e l’Europa dei popoli”. Infine, si congedano con un avvertimento: “Noi continueremo a difendere la nostra identità al fianco del popolo italiano!”.
Nel frattempo, sembra che tra le famiglie degli alunni italiani della scuola dell’istituto Comprensivo Iqbal Masih di Pioltello non vi sia condivisione di idee: da una parte c’è chi giudica la decisione come un chiaro messaggio di integrazione e dall’altra chi intravede nella scelta una discriminazione verso i propri figli.
Qualche giorno fa è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, schierandosi apertamente con il Consiglio d’Istituto: “apprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo“, ha detto il Capo dello Stato
Mohamed Pietro Danova, presidente della comunità islamica El Huda di Pioltello, ha detto che a seguito della presa di posizione di Mattarella “le famiglie sono soddisfatte. Il Presidente della Repubblica è il Presidente, è dalla parte dei bambini e sono da apprezzare il suo gesto e il suo pensiero” ha commentato nella convinzione che sia “doveroso da parte nostra sostenere il consiglio di istituto perché la loro è un’idea di umanità. È una integrazione positiva: varie differenze, arricchiscono la prospettiva di convivenza civile”.
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