Uno dei casi più eclatanti riguarda uno studente di un liceo romano, che, bocciato con tre insufficienze gravi e in materie fondamentali per l’indirizzo di studi, è stato assolto dal Tar. Ma ci sarebbero pure, scrive La Notizia, altri casi eclatanti in Abruzzo e nelle Marche.
A Pescara, un ragazzo è passato dalla bocciatura alla promozione per via giudiziaria grazie a una sentenza secondo cui, essendosi il consiglio di classe svolto “in maniera difforme rispetto a quanto stabilito dal collegio dei docenti”, il giovane andava promosso.
Sembra fra l’altro che tra i fatti contestati ci fosse la presenza di un numero rilevante di cancellature e modifiche sui registri dei voti dell’allievo: dubbi inevitabili. Nel ricorso vengono evidenziate, poi, disparità di trattamenti da parte dei professori; inoltre, i genitori sostenevano di “non essere stati informati adeguatamente sull’andamento scolastico del figlio”.
Sulle mancate comunicazioni alla famiglia intorno alle carenze dei figli si sarebbero pure fondate altre sentenze assolutorie del Tar, come quella accaduta, scrive La Notizia, a uno studente 17enne di Ancona.
La scuola non avrebbe infatti segnalato in tempo alle famiglie delle difficoltà del ragazzo, cosicchè i giudici possono scrive nella sentenza che “con un supporto messogli a disposizione dai genitori, avrebbe potuto superare le difficoltà ed evitare la bocciatura”.