Carissimi colleghi, spettabile redazione, che dire di più oltre a quello che alcuni appassionati colleghi stanno già sostenendo e che, come queste mie considerazioni a poco serviranno? Anch’io fatico ad accettare abbassando la testa.
Anch’io, con più di 35 anni di ruolo alle spalle, spalmati nei diversi ordini scolastici, collaboratrice del D.S. ( …o meglio DEI D.S., che si sono alternati nel frattempo), con sofferta esperienza pratica raccolta “sul campo”, dove ogni giorno si devono affrontare CASI concreti, talvolta strampalati, ma sempre impellenti e urgenti nelle risposte!
Anch’io, da quando si svolgono le prove INVALSI, ne sono sempre stata al coordinamento; ho partecipato sul nascere, dal famoso “Questionario” alla strutturazione del RAV e alla predisposizione dei PDM; ho svolto formazione per i docenti neo-assunti su più ambiti (anche quelli sempre diversificati, anno dopo anno).
Che dire se non che anche in questa occasione la burocrazia e le procedure tecnocratiche stanno nuovamente prevalendo? Per paura della corruzione si sono inventate tutte queste cervellotiche procedure di selezione che, di fatto, sono state origine di reale disparità! Quando verrà realmente valorizzata la competenza sviluppata con preparazione ed esperienza?
La tristezza è per la scuola che verrà, e per le difficoltà che sempre più avremo come docenti quando, fiduciosi nei nostri D.S., li troveremo occupati a riempire moduli o a consultare gli esiti dei monitoraggi, da cui, per risultare migliori, bisogna abbassare la qualità del lavoro. Purtroppo, di nuovo, che amarezza…
R.R