Sicuramente, sarebbe necessaria la figura di vicedirigente retribuita adeguatamente e con un contratto che definisca il rapporto di lavoro in modo dettagliato.
Ma, a questo punto, ci vorrebbero anche i concorsi!
Non dimentichiamo che i collaboratori del Dirigente Scolastico sono scelti dal Dirigente stesso tra docenti di sua fiducia.
Insomma, oggi il collaboratore viene scelto, ma non obbligato, a fare un lavoro impegnativo, se non gli conviene può anche rinunciare. Se vince un concorso, avrà molta più autonomia, una maggiore responsabilità, una retribuzione più adeguata.
Ma al concorso parteciperebbero anche docenti che non hanno mai fatto il collaboratore del dirigente scolastico (ma magari sono molto preparati) e c’è il “rischio” che molti vicepresidi non lo supererebbero, gli stessi che chiedono chi diventare Dirigenti Scolastici con concorsi riservati (più o meno).
Marco Sanna
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