Siamo un gruppo di docenti del Liceo Scientifico “G.Peano” di Monterotondo e ci uniamo ai colleghi degli istituti romani“Tasso” e “De Sanctis” nel condividere le perplessità per il rientro a scuola del 7 gennaio.
In particolare siamo preoccupati per il grave rischio sanitario a cui andiamo incontro noi docenti,insieme al personale A.T.A.,agli alunni e alle rispettive famiglie, dovuto al rientro in presenza di una parte degli studenti dal 7 gennaio. Ricordiamo che i docenti di scuola superiore, molti non più giovani, non ancora vaccinatie con un calendario delle vaccinazioni della Regione non ancora definito, hanno cattedre anche su 18 classi (come i docenti di IRC).
Questo comporta, dato il numero elevato di studenti per classe, contatti settimanali che, già con il 50% delle presenze,può superare i duecento alunni. Nonostante gli enormi sforzi compiuti dagli istituti come il nostro per organizzare un Protocollo di Sicurezza attento e scrupoloso, troppe variabili esterne (trasporti, stili di vita di alcuni adolescenti e giovani) rendono enormemente rischioso il rientro. Nel caso del nostro territorio, poi, lo screening Covid della ASL RM5,riservato ad alunni e famiglie, seppur meritevole, è reso scarsamente significativo dall’esclusione dei docenti e del resto del personale scolastico, nonché dalla non elevataadesione riscontrata.
Il diritto alla salute di tutta la comunità non dovrebbe essere messo a rischio mai, neppure per la didattica in presenza, che resta la migliore forma d’interazione educativa e formativa, tanto meno per quella mista, di cui abbiamo sperimentato i limiti prima del lockdown e del ricorso alla didattica da remoto. Questi limiti sono dovuti a numerosi fattori, nonostante lo sforzo organizzativo profuso dai dirigenti, dai docenti e da tutto il personaledegli istituti scolastici. Vogliamo infatti ricordare che la didattica mista procede a singhiozzo per le numerose quarantene (dovute all’aumento dei contagi tra docenti, studenti e personale A.T.A.)e che, in una stessa lezione, è difficilissimo armonizzare le modalità didattiche adatte agli studenti in remoto con quelle necessarie per gli alunni in presenza.
Dunque l’efficacia del nostro intervento formativo, con la didattica mista, appare decisamente ridotta. Inoltre i turni proposti dal 7 gennaio rendono l’organizzazione della vita scolastica degli studenti e dei docenti molto faticosa,non conciliandosi affatto con i difficili equilibri a cui le nostre famiglie e quelle dei nostri alunni sono costrette nel quotidiano ai tempi del Covid. Le due fasce di ingresso, inoltre, compromettendo il tempo necessario agli studenti di un liceo per studiare ed approfondire, tolgono loro una parte fondamentale del percorso formativo.
Nel ringraziare la Ministra Azzolina per la sua lettera di auguri natalizi, vogliamo in particolare concentrarci sulla sua riflessione: “La scuola è la casa del futuro e se chiudiamo le scuole perdiamo di vista anche il nostro domani”. Le ricordiamo che la scuola non è mai stata chiusa, nemmeno per un giorno,né lo sarà in futuro, per la forza vitale del dialogo educativo che si adatta e rifiorisce in ogni contesto. Oggi la pandemia, riducendo all’essenziale i nostri obiettivi, c’impone di non perdere di vista il domani più immediato, sottoposti come siamo al rischio di contrarre una malattia che la comunità scientifica ci ricorda essere pericolosa e letale, e rinforza la nostra condanna di qualunque intento demagogico e propagandistico.
Pertanto riteniamo auspicabile continuare la didattica da remoto finché i dati epidemiologici e la campagna vaccinale non forniranno a tutta la comunità scolastica le necessarie rassicurazioni in merito alla conservazione della salute di tutti.
Lettera firmata dai docenti
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