Sappiamo che molti stanno esultando per il ritiro dell’emendamento del Senatore Mario Pittoni, sostenendo a spada tratta la proposta dell’On. Frate.
Il motivo del sostegno dato alla proposta “Pittoni”, pur con i suoi limiti, è stato perché era coerente con i bandi appena usciti delle superiori e dell’infanzia e primaria. Una prova orale senza voto minino, la garanzia dell’idoneità e del servizio diocesano e la tutela dei colleghi del 2004.
Ora noi ci chiediamo se i sostenitori dell’ordine del giorno Frate sappiano che importanza può avere un ordine del giorno e se abbiano letto il bando della provincia di Trento. L’insidia è proprio nella tabella di valutazione dei titoli che dice chiaramente che il servizio valutato può essere “anche il servizio prestato nel sistema nazionale”.
Inoltre, ci lasciano perplessi i numeri della proposta che non corrispondono alla realtà delle cattedre ricoperte dagli incaricati annuali e la questione è troppo seria per trascurare, come viene fatto nell’o.d.g. Frate, il problema dell’idoneità diocesana e anche il problema dei vincitori del concorso del 2004 che ancora non sono stati messi in ruolo.
Il riferimento ad un problema di quindicimila precari, oltre che inesatto, ci sembra superficiale e poco rispettoso delle situazioni che si sono venute a creare negli ultimi quattordici anni.
Non ci meraviglino le contraddizioni dell’ordine del giorno e certe lacune perché ci ricordiamo benissimo come il Movimento cinque stelle, nel 2014, proponeva l’abolizione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane in nome di una presunta laicità dello stato italiano.
Se poi qualcuno, si è convertito sulla strada di Roma, grande onorevole o grande sindacalista, e riuscisse veramente a risolvere i veri problemi degli IdR, saremo i primi ad appoggiarlo onestamente, senza remore.