Oggi pomeriggio sono andata in un negozio a fare acquisti. Alla porta un cartello avvertiva che, nel rispetto della normativa, l’accesso era consentito ad un massimo di due persone. Mentre aspettavo il mio turno, ho guardato dentro: una stanza spaziosa, due clienti, due commessi, e quindi quattro persone in tutto, ben distanziate e con la mascherina. Tempo impiegato per un acquisto: mediamente una decina di minuti.
Ho chiesto a mia figlia che era con me: la tua aula è più grande o più piccola di quella stanza? «Più o meno uguale», mi ha risposto. E quanti alunni siete? «24». Se aggiungiamo l’insegnante, ho riflettuto fra me, 25 persone: 25 persone sedute in una stanza come quella per sei ore consecutive e per cinque giorni alla settimana.
Com’è possibile che in un caso il limite sia di quattro persone e nell’altro di 25?
Qual è la logica?
Lucia Galli
Contro l’Autonomia differenziata, che dividerebbe il Paese in altrettante piccole autogoverni e fra cui avrebbe…
Danilo Dolci nasceva cent'anni fa, il 28 giugno, a Sesana, che allora era italiana…
Nel ringraziare la dottoressa Carmela Palumbo, capo dipartimento del MIM, per le precisazioni inviate in…
Relativamente all’intervista rilasciata dalla Deputata Giorgia Latini, noi docenti precari di sostegno ci sentiamo di…
Nel ringraziare La Tecnica della Scuola per l'interesse mostrato nella causa in questione, (vedasi https://www.tecnicadellascuola.it/settimana-corta-a-scuola-senza-buoni-pasto-e-a-discapito-dei-docenti),…
Non scherzate con la matematica: più si conosce, più si approfondisce e più ci si…