Non si riesce a capire come possano essere conseguite due lauree contemporaneamente. Vuol dire che una sarà regolarmente frequentata dallo studente seguendo le lezioni al corso di laurea in cui è iscritto e l’altra la potrà conseguire con modalità telematica.
Dovrebbe essere così perché la frequenza a due corsi di laurea in presenza sarebbe impossibile. Oppure si potrebbero conseguire un titolo universitario in Italia ed uno all’estero.
Tuttavia ci sembra una proposta fuorviante e molto lontana dalla realtà italiana. Sappiamo, infatti, dai dati dell’OCSE, che l’Italia ha il più basso numero di laureati in Europa e il più altro tasso di giovani che non riescono a concludere il ciclo di studi universitari che hanno intrapreso. Se i nostri giovani riescono a conseguire una sola laurea per entrare nel mondo del lavoro e, semmai un master di I o II livello, come si può pensare che ne possano conseguire addirittura due.
Dobbiamo guardare bene la realtà italiana! Non è possibile fare alcun confronto (nemmeno azzardato) con gli altri Stati dell’Europa dove il rapporto del numero dei laureati è più alto di quello italiano. Si veda, a tal proposito, il sistema universitario dei Paesi del Nord Europa che in Italia ce lo sogniamo.
Quelli della Scandinavia sono Paesi che investono molto sull’istruzione e sulla formazione, cosa questa non possibile in Italia dove la spesa del PIL per l’istruzione è bassa. Si vuole abolire una norma risalente ai primi anni Trenta del Novecento (regio decreto del 1933, numero 1592, articolo 142) fatto in epoca fascista quando era Ministro dell’Istruzione il filosofo Giovanni Gentile).
Chissà perché le norme gentiliane che hanno sempre funzionato bene nel sistema dell’istruzione e della formazione universitaria, sfornando le migliori menti del passato ora devono essere abolite con un colpo di spugna? Non sono più buone, sono vecchie ed obsolete? Fatto sta che quella generazione di universitari erano preparati culturalmente e si sono affermati nei diversi campi del sapere.
Oggi, a stento, i nostri giovani riescono a prendersi una Laurea e il Governo del “cambiamento” pensa addirittura che un titolo accademico non basta e che lo studente ne possa seguire persino due. Pensiamo a fare le cose con serietà, soprattutto guardando in faccia la realtà del nostro Paese.
Mario Bocola
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