Leggo con qualche perplessità, per non dire sgomento, di chi sta insorgendo contro i tamponi gratuiti per gli insegnanti. Vorrei solo ricordare che l’Italia è uno dei pochi paesi a non avere introdotto tamponi gratuiti per i propri cittadini, ad esempio in Germania è prevista la gratuità di due tamponi a settimana per docenti e studenti.
E, sempre da altre parti, i tamponi salivari valgono quanto i tamponi nasali. Il nostro governo, al pari di tutti gli altri, sta pagando miliardi di euro per i vaccini alle condizioni dettate da un numero ristrettissimo di gruppi farmaceutici, che investire anche fosse qualche milione di euro per un esame che, unico, potrebbe dare reale sicurezza a chi entra a scuola, non mi sembra un’idea da aborrire ma anzi da favorire da parte di tutti.
Non fomentiamo le barricate tra pro vax e no vax, la scelta di vaccinarsi deve essere resa libera e soprattutto consapevole, dettata da criteri che non dovrebbero essere quelli economici o di comodità. Ricordiamo che proprio in questi giorni paesi ad altissima percentuale di vaccinati, vedi Islanda, Israele, Regno Unito, stanno registrando un grande aumento di positività, non proprio tutte a carico dei non vaccinati, anche se questi hanno ovviamente una sintomatologia più marcata.
Ricordiamo inoltre come sarebbero da favorire gli screening sierologici: ci potrebbero essere insegnanti non vaccinati che sono entrati in contatto con il virus, sono stati asintomatici, ma hanno sviluppato anticorpi tali da renderli ‘più sicuri’ di colleghi che da vaccinati non hanno avuto una buona risposta anticorpale e che si sentono invece più protetti e meno inclini magari a mantenere quegli atteggiamenti cautelativi necessari ad impedire la circolazione del virus.
Giuseppina Mazzola
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