A proposito di Festa della Repubblica

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani vuole offrire il proprio contributo sulla Festa della Repubblica e sul significato del due giugno 1946 pubblicando la lettera di una docente A046 (ex A019 discipline giuridiche ed economiche), quotidianamente impegnata come tutti i colleghi, nella diffusione della cultura della legalità e con l’auspicio che sempre più spazio venga dedicato, in tutte le scuole e fin dalla più tenera età, alla nostra storia giuridica al fine di consentire la condivisione dei principi fondamentali sui quali si fonda la nostra democrazia.

Nonostante ormai da diversi anni si parli nelle scuole del tema di Cittadinanza e Costituzione, rimango sempre un po’ perplessa quando i miei studenti si illuminano al racconto della nascita della nostra carta costituzionale e comprendono che la data scelta per il festeggiamento coincide con la commemorazione  di una lontana giornata di giugno di ben 71 anni fa, in cui gli italiani,  tutti gli italiani, vennero chiamati a scegliere tra la monarchia e la repubblica.

Sembra strano, direi quasi impossibile, tuttavia i ragazzi conoscono molto poco la nostra storia più recente a cominciare proprio dalla scelta democratica del due giugno del 1946.

E allora si impone, oltre al racconto degli avvenimenti storici, una inevitabile riflessione sul significato della parola Repubblica e sui valori che la stessa racchiude; sulla meravigliosa sensazione di appartenenza ad uno stato per scelta libera e consapevole; sull’esercizio della sovranità che appartiene al popolo e ci rende cittadini e non sudditi, ma soprattutto sulla consapevolezza della res publica  come bene comune, bene di tutti nessuno escluso; bene che tutti siamo chiamati a tutelare in un percorso non sempre facile, fatto anche di tanti sacrifici, ma affrontato con l’intima condivisione di valori  fondamentali e democratici sui quali si fonda il concetto stesso di Repubblica e le sue norme affinché nessuno resti indietro e tutti, ma proprio tutti, possano vivere una vita libera e dignitosa , giusta e solidale.

Mi emoziono ogni volta nel raccontare tutto questo ai miei studenti. Mi emoziono quando parlo dei valori in cui si identifica la scelta degli italiani del 1946 ; Mi emoziono quando parlo dei principi fondamentali scolpiti in apertura della nostra Costituzione; e generalmente, a questo punto della lezione, c’è sempre qualcuno che mi guarda perplesso e mi domanda se veramente credo in quello che sto dicendo.  

Che strano vedere volti giovani, giovanissimi, guardarti un po’ increduli e un po’ scettici e in attesa di una risposta che, trascorso un momento di stupore antico, ma sempre nuovo, a causa del loro  smarrimento , non tarda ad arrivare.  

Ma certo che ci credo. Certo che ci credo, ragazzi. Certo che continuo a crederci.

E non ci credo solo io. Prima di me ci hanno creduto coloro che hanno combattuto una guerra drammatica e cruenta per consegnarci un paese libero; ci hanno creduto tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per i valori della Democrazia e della Giustizia; ci credono tante persone che ogni giorno contribuiscono con il loro lavoro onesto a far crescere il nostro paese. E anche se ci sono state pagine buie nella nostra storia repubblicana, pagine in cui questi valori sono stati attaccati con violenza per minare le fondamenta della scelta di libertà dei nostri avi; anche se ci sono stati e ci sono tuttora piaghe aperte e sanguinanti come il terrorismo , la mafia, la corruzione; la Repubblica continua ad essere una scelta importante che ci rende protagonisti attivi della vita democratica e sociale. Tutto questo, però, postula la consapevolezza del nostro status di cittadini, dei nostri diritti e dei nostri doveri e dell’impegno quotidiano che ognuno di noi deve metterci nell’espletare il ruolo che occupa in società, lavorando con passione, tenacia, coerenza ed onestà.

Ritengo, tuttavia, che questa opera di diffusione della cultura della legalità, non disgiunta da un excursus storico sia  sulle vicende che hanno condotto gli italiani il due giugno del 1946 a scegliere la Repubblica, sia  sulle vicende turbolente che hanno tentato ripetutamente di minarne i valori condivisi costituisca  un patrimonio culturale che non può essere trascurato, ma che deve essere proposto ai giovani fin dalla più tenera età. I giovani, infatti, dovrebbero prendere coscienza delle origini della nostra Repubblica e del sacrificio di tante persone in difesa dei valori democratici, per poterli spontaneamente sentire propri e, quindi, amarli, rispettarli, difenderli in maniera civile e pacifica ampliando i proprio orizzonti e aprendosi nel contempo, come la sfida del terzo millennio ci impone, a nuove forme di solidarietà e di accoglienza che solo grazie a un patrimonio culturale democratico abbraccino, trascendendo lo status di Cittadino, tutta l’Umanità.”

All’uopo di divulgare in maniera sempre più incisiva il senso della bellissima lettera della Collega Claudia Torchia, docente di ruolo presso I.I.S. Santoni di Pisa, il Coordinamento propone la realizzazione di seminari nel corso dei quali si potrebbero proiettare film / documentari (Nascita della Repubblica regia di Vittorio De Sica; Monarchia o Repubblica? – 2 giugno 1946. In nome del popolo italiano),  L’Italia della Repubblica – L’alba della Repubblica; 2 giugno 1946 nascita de La Repubblica ,  Festa della Repubblica  e, quindi, avviare delle discussioni tematiche sui valori della Repubblica e della Democrazia.

Oggi, come nel 1948, ci siano sempre da guida le parole tratte dal messaggio di Luigi Einaudi in occasione del suo insediamento come Presidente della Repubblica nel 1948.

“Il trapasso avvenuto il due giugno dall’una all’altra forma istituzionale dello Stato fu non solo meraviglioso per la maniera legale e pacifica del suo avveramento , ma anche perché fornì al mondo la prova che il nostro Paese era ormai maturo per la Democrazia. Che , se è qualcosa, è discussione, è lotta anche viva, anche tenace tra opinioni diverse ed opposte, ed è alla fine, la vittoria di una opinione chiaritasi dominante sulle altre” .

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024