Il ministro Giannini, non contenta di parlare di riconoscimento del merito e di sanzioni per i docenti incapaci, ultimamente ha iniziato l’ennesima “caccia alle streghe”, prendendosela con gli insegnanti di seconda lingua (penso si riferisca alla secondaria di primo grado). Prima parla di tornare indietro di 20 o più anni, accennando a sezioni di sola lingua inglese o di sola lingua francese. Poi arriva a denigrare noi insegnanti di seconda lingua, definendoci “obiettivamente scarsi”. Per quanto riguarda il primo punto, forse non immagina quante migliaia di docenti soprannumerari si verrebbero a creare tornando ad una sola lingua straniera, visto che il 98% delle famiglie sceglierebbe l’inglese. Domanda: che fine faranno in questo caso i docenti soprannumerari di altre lingue?
Sarebbero licenziati? Dovrebbero passare sul sostegno? Andrebbero in cassa integrazione? Scatterebbe (forse) il prepensionamento per coloro ai quali mancano pochi anni alla pensione?
Per quanto riguarda il secondo punto, chiarisco che i docenti di tedesco, francese e spagnolo sono stati immessi in ruolo dopo moltissimi anni di precariato e dopo avere sostenuto concorsi a cattedre molto selettivi, sono soggetti alla scelte delle famiglie, quindi continuamente valutati in itinere, insegnano in classi di 24-26 allievi, nelle quali sono inseriti alunni Bes, Dva e diversamente abili, le loro classi devono sostenere l’esame scritto e orale alla fine del triennio della scuola media. Quindi, Signor Ministro, per favore la smetta di parlare di provvedimenti che, insieme ai nostri stipendi, ci farebbero ulteriormente calare agli ultimi posti dei Paesi dell’Unione Europea ed abbia più rispetto di chi, in mezzo a mille difficoltà, cerca di svolgere al meglio la propria professione.
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