I lettori ci scrivono

A proposito di tetto ai libri di testo: appello all’AIE

La faccenda sta diventando insostenibile. Anche quest’anno, con il Collegio Docenti dedicato, si compie il “rito” dell’adozione libri di testo, il quale ormai da anni segue un copione preciso: in primavera i rappresentanti delle agenzie sondano le necessità dei docenti, propongono le novità, inviano copie saggio, seguono: presa visione dei medesimi, giri di consultazioni tra colleghi, confronto in Dipartimento per scrematura, al fine di circoscrivere il ventaglio delle opzioni e infine SCELTA!

Come si sa, il percorso è lungo, ormai anche abbastanza faticoso, in quanto la proposta editoriale è vastissima e operare una schedatura seria dei vari manuali richiede – per i docenti che veramente ci si spendono – tempo e concentrazione; a volte è anche accidentato, perché da un lato le esigenze degli insegnanti sono diverse, dall’altro “fa bello” che in un Istituto le adozioni siano il più possibile comuni, fra le varie sezioni, anche per andare incontro alle famiglie.

Ma qui arriva il bello. Nel momento in cui si fa la somma dei costi per ogni futura classe, ci si scontra con il famigerato TETTO DI SPESA che il Ministero fissò nel LONTANO 2012 (D.M. n. 43 del 11 maggio 2012) e NON E’ MAI STATO RITOCCATO!!

Ora, dove vivono i burocrati del Ministero? Vanno a fare la spesa, qualche volta? Acquistano i libri per i loro figli? Dal 2012 ad oggi, OGNI ANNO il costo dei libri è andato aumentando, magari anche di poco, ma se il modesto incremento è moltiplicato per 10 materie (in media), si capisce bene come, soprattutto nelle classi Prime e Terze (ad esempio di un Liceo), lo sforamento sia inevitabile, anche senza tener conto dell’inflazione, che in questi due anni si è fatta sentire.

Risultato: si arriva in Collegio con la necessità di “limare” i costi, attraverso rocambolesche operazioni di “arrampicata sugli specchi”, la più eclatante ed utilizzata delle quali è – spesso – quella di indicare alcuni testi come “consigliati” e non come “obbligatori”, mentre per questi ultimi non resta che orientarsi – ove possibile – verso le opzioni meno costose. Insomma, quella che avrebbe dovuto essere una ponderata riflessione didattica e culturale, diventa, in definitiva, il più bieco “conto della serva”, con annesso atteggiamento poco trasparente anche nei confronti delle famiglie, a tutela delle quali i famosi TETTI di SPESA erano stati introdotti. Senza contare che siamo già palesemente al limite del “tira e molla”: fino a quando potremo, legittimamente o “quasi”, aggirare il problema?

Ecco, questa situazione sta generando insofferenza a carico dei docenti, i quali si sono accollati da UNDICI ANNI a questa parte l’onere di mediare, cercando di salvare “capra e cavoli” e magari anche un po’ di dignità professionale.

Adesso, però, basta, ognuno faccia la sua parte: l’AIE faccia pressione – visto che è nel suo interesse – affinché il Ministero si decida ad adeguare i tetti di spesa e si adoperi anche, per parte sua, ad evitare discutibili e sfacciate operazioni commerciali (meri cambiamenti grafici, pseudo-curatori che “firmano” 4/5 edizioni diverse dello stesso testo, ecc…). Personalmente, lo dico, se la situazione non si sbloccherà, il boicottaggio dell’operazione “adozione libri”, in ogni sua fase, è dietro l’angolo!

Monica Quetore

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