Vorrei porre all’attenzione di quanti interessati e, soprattutto, a chi ha responsabilità politiche, il problema del reclutamento del personale docente nei Conservatori di musica.
L’ultimo concorso a cattedra per accedere ai ruoli di docente di Conservatorio risale a più di 20 anni fa.
Negli ultimi giorni del 2013, il DL 104 è diventato legge dello Stato (L. 128/2013) e l’art. 19, che riguarda l’alta formazione artistica e musicale, stabilisce che la graduatoria, conosciuta come 143/2004, diventa graduatoria ad esaurimento, per cui i docenti sia a tempo determinato che indeterminato, saranno reclutati da questa graduatoria.
Inoltre, i docenti che hanno prestato 3 anni di servizio nei conservatori di musica o Istituti Superiori di studi musicali, entreranno in una graduatoria nazionale, – ex-novo- per le nomine a tempo determinato.
Pur riconoscendo le legittime aspettative di tanti bravi musicisti precari, inseriti nella “graduatoria 143”, credo non possa essere sottaciuto il fatto, che in Italia si diventa docente di ruolo, anche per i conservatori, superando un concorso a cattedra per esami e titoli, come quello svoltosi 20 anni or sono, che ha senz’altro garantito il reclutamento di docenti con un ottimo livello di preparazione, con ricadute positive per gli studenti e futuri musicisti.
Sia la graduatoria L.143/2004, sia la futura graduatoria nazionale sono frutto di “sanatorie” nate dal solo requisito del servizio svolto. Sui titoli artistici, si dovrebbe aprire un capitolo a parte. La valutazione di quest’ultimi è stata da sempre una babele.
Docenti che in un conservatorio raggiungono il massimo della valutazione dei titoli artistici, e si piazzano al primo posto in graduatoria, misteriosamente, in altri conservatori non sono nemmeno idonei o si ritrovano agli ultimi posti.
Oppure è possibile vedere che un musicista dal curriculum internazionale, si ritrovi in graduatoria alle spalle di un musicista, che ha fatto pochi concerti e in posti sconosciuti.
Ciò accade, perché sulla valutazione dei titoli artistici, vi è una sorta di “insindacabilità” da parte delle commissioni dei conservatori, che redigono le graduatorie d’istituto.
Chi è del settore, sa benissimo che i ricorsi contro la valutazione dei titoli artistici nelle graduatorie d’istituto, non sono nemmeno accolti dai Tar. Non credo ci sia mai stato un annullamento di graduatoria d’istituto da parte di nessun Tar in Italia.
E poi, la via giudiziaria è sempre impervia!
Senza ipocrisie, è noto a tutti gli addetti ai lavori, di come le graduatorie d’istituto, siano state e siano ancora oggi, uno strumento del “potere assoluto ”di cui godono i direttori di Conservatorio e degli Istituti superiori di studi musicali (ex I.M.P.). Con le immaginabili conseguenze.
A ciò si aggiunge, che diversi docenti che si accingono ad entrare nella graduatoria nazionale, è certo che abbiano maturato il servizio nei conservatori, godendo di “aspettativa abusiva” ai sensi dell’art. 18 del Ccnl del 29/11/2007. Infatti, diversi docenti di ruolo di strumento musicale (cl. conc. A077) con la complicità (ignoranza?) dei dirigenti scolastici, hanno usufruito di aspettativa per 3 anni(anziché solo uno), riuscendo artatamente a maturare i 3 anni di servizio al conservatorio. Pur essendo chiaro, mi sono preso la briga di telefonare alle segreterie nazionali dei sindacati maggiormente rappresentativi (in primis l’Unams) che mi hanno confermato che spetta un solo anno di aspettativa a chi è già docente di ruolo. Tra l’altro, in merito, l’Aran ha chiarito che l’aspettativa ai sensi dell’art. 18 può essere fruita per un solo anno. Perciò è disdicevole che si aprano le porte, addirittura delle graduatorie nazionali a docenti “furbetti” che hanno maturato il servizio in siffatta maniera. Ci sono casi anche di docenti in “anno sabbatico” dalla scuola media, che hanno sottoscritto contratto annuale di supplenza con i conservatori, pur essendo, appunto, in “anno sabbatico”.
Tra qualche settimana, ci dovrebbe essere in primo incontro tra sindacati e Miur, riguardo le modalità e i titoli d’accesso per la graduatoria nazionale L. 128/13. Spero che in quella sede, si voglia specificare, che chi ha maturato i 3 anni di servizio nei Conservatori o negli Istituti superiori di studi musicali, godendo di aspettative “farlocche”, sia escluso dalla stessa al solo fine di tutelari i “precari veri” che non sono già docenti di ruolo nella scuola secondaria di I grado.
Credo che molti potrebbero raccontare la propria storia accaduta in questo o quel conservatorio. Perciò, considerato che dei “docenti universitari” non possono essere reclutati con tanta superficialità, chiedo a chi ha a cuore le sorti dei conservatori (Politici, Musicisti, direttori, docenti, sindacalisti, gente comune) e il futuro della musica, di mettere in campo un’azione sinergica, affinchè trasversalmente, si spinga la politica a fare la sua parte e siano banditi al più presto i concorsi a cattedra nei conservatori. Chi è bravo e preparato, non ha nulla da temere dal concorso! Forse, però, chi è meno bravo ma ha avuto sinora qualche “santo in… conservatorio”, si!
Poi, occorrerebbe parlare degli sbocchi professionali, di un Paese, l’Italia, che pensa bene di chiudere le orchestre anziché incentivarne l’apertura di nuove. A cosa servono i conservatori (ricordo che sono “Università della Musica”) se poi non c’è lavoro? Ma questo è un altro discorso tutto italiano.