A quando la circolare ministeriale esplicativa per i pensionamenti 2012, relativa al personale della scuola?
L’anno scorso il D.M. n. 99 uscì nel dicembre del 2010 con le indicazioni operative e i riferimenti di legge per la quiescenza, mentre quest’anno, nel momento in cui scriviamo, nulla è dato sapere su un provvedimento che interessa alcune migliaia di docenti e di personale.
E’ vero che la Funzione pubblica ha diramato una circolare, fatta propria soprattutto dall’Usr della Sicilia che l’ha inoltrata a tutte le scuole e con cui si imporrebbe il collocamento a riposo del personale che ha raggiunto 65 anni di età e 40 anni di contributi entro il dicembre 2011 (valida le vecchia legge sulle pensioni), ma è anche vero che di certo c’è ben poco, anche perchè la legge 214/11 ha pure previsto l’innalzamento dell’età pensionabile a 66 anni, per cui ragionevolmente si può presumere che l’intera questione dovrà essere meglio specificata dal Ministero.
Di sicuro c’è ad oggi appunto la legge Fornero che ha bloccato alcune miglia di docenti e Ata nati nel 1952 per i quali era stato chiesto per via parlamentare uno slittamento al 31 agosto 2012 dei benefici validi per il resto del pubblico impiego al 31 dicembre, con la motivazione, assolutamente ineccepibile, della tipicità dei lavoratori della scuola che finora hanno da sempre goduto di una sola finestra di uscita.
Se per un memento parve possibile inserire un emendamento al Decreto Milleproroghe e successivamente anche un Ordine del giorno ad hoc al Senato, nulla hanno potuto ottenere i docenti del “52 di cui la senatrice Bastico si era fatta paladina, non solo nel portare avanti questa lotta, ma anche offrendo il suo blog personale ai tanti che imploravano il suo aiuto. In ogni caso si sarebbe formato nel frattempo il gruppo “Quota 96” col preciso scopo di pungolare, per un verso le forze politiche e i sindacati, affinchè si riconoscesse lo slittamento dei benefici pensionistici dal 31/12/11 al 31 agosto 2012, e per l’altro di adire le vie legali con una sorta di Classaction che, sulla base delle nostre informazioni, avrebbe avuto già molte adesioni.
Quello che tuttavia appare ormai chiaro, visto pure i pesanti ritardi della circolare ministeriale sui pensionamenti del 2012, è l’estrema incertezza sul futuro del personale, e non solo della scuola, che non può più progettare il proprio futuro secondo regole certe e leggi che abbiano una loro stabilità a lungo respiro. Se si fa riferimento infatti agli ultimi sei mesi la legge sulle pensioni ha subito varie modifiche prima sotto il governo Berlusconi e ora con Monti, senza scordare che appena l’anno scorso molti docenti furono obbligati a lasciare il servizio con 60 anni di età e 40 di contributi, mentre erano valide appunto le quote: “ 60 anni di età e 36 di contribuzione o 61 anni di età e 35 di contribuzione, ancorché maturati entro il 31 dicembre”.
A leggere oggi il D.M. n 99 del 28 dicembre 2010 ci sembra proprio preistoria.
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