A Rimini una maestra di 61 anni è agli arresti domiciliari, per aver “mostrato una scarsa capacità di predisporre comportamenti autocorrettivi”.
La donna, già nel 2010 era già stata sospesa per 10 giorni perché aveva costretto tre bambini a rimanere in castigo alla lavagna per 3 ore: alunni di appena 3 anni, tanto che uno si era fatto la pipì addosso. Costretto a pulire il pavimento, il piccolo era stato lasciato con il pantalone bagnato per tutta la mattina.
Sospesa, allontanata dall’insegnamento, era finita sotto processo per abuso di metodi educativi, ma dopo qualche tempo la maestra è tornata ad impartire “cattive lezioni”, fino alla mattina del 22 aprile, quando è stata arrestata dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Rimini. Il motivo? Eccolo: maltrattamento di minori, in aggiunta “a scarsa capacità di predisporre comportamenti autocorrettivi”.
Carabinieri e sostituto procuratore hanno preso la decisione in tempi brevissimi, perché l’obiettivo era “liberare” da paura e vessazioni i 25 bambini della scuola materna il “Delfino” dove la donna è tornata ad insegnare dopo un periodo di lavoro presso gli uffici del museo comunale.
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“La cosa più difficile è stata rimanere a guardare i video dei bambini malmenati quotidianamente”, hanno spiegato il capitano Ferruccio Nardacci e il tenente Domenico Montalbo che hanno coordinato le operazioni. I carabinieri hanno dovuto visionare in tempo reale, mentre le cose accadevano, un mese e mezzo di videoriprese da telecamere nascoste nella classe.
I militari hanno visto i ceffoni volare, i bambini strattonati e spinti. Il caso più grave un bimbo spinto contro lo spigolo di un tavolo. Erano sempre i maschietti nell’occhio del ciclone, quelli che le prendevano, ma tutti i bimbi, compreso le femminucce vivevano nella paura facendosi i bisogni addosso e rimanendo fermi come statue.
Violenze fisiche ma soprattutto psicologiche quelle stigmatizzate dal perito della Procura, la psicoterapeuta Cinzia Cavalli che spiega come una situazione di “abituale” disagio fisico possa causare danni irreparabili nelle relazioni comportamentali e sul sistema cognitivo e di apprendimento di bimbi così piccoli.
Quando oggi la notizia dell’arresto si è diffusa sono state molte le reazione di rabbia dei genitori, che non avevano avuto modo di accorgersi del grave disagio dei figli. Immediata anche la reazione della vice sindaco del Comune di Rimini, Gloria Lisi, che oltre a dirsi favorevole all’istallazione di telecamere (malgrado l’ennesimo no del Garante) nelle strutture che trattano minori e anziani, si è anche data disponibile ad incontrare i genitori della classe coinvolta.
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