A Roma una preside riceve un sms di minacce: finirete come a Capaci e a Brindisi

Potrebbe essere opera di un mitomane. Ma a pochi giorni dall’inverosimile attentato compiuto davanti ad una scuola professionale di Brindisi, che è costato la vita alla studentessa sedicenne Melissa Bassi, forse è meglio non sottovalutarne la portata: stiamo parlando dell’sms minatorio, inviato la sera del 23 maggio alla dirigente scolastica di un liceo romano , il “Lucrezio Caro”, contenente riferimenti alla strage di Capaci e all’attentato di Brindisi. E soprattutto la minaccia dello scoppio di una bomba anche nello stesso liceo capitolino.
Del messaggio telefonico, inviato da una cabina pubblica, la dirigente ha dato immediata notizia alle forze dell’ordine. Che stanno indagando sul caso. Per capire, in particolare, se il suo contenuto, in particolare le minacce, possano essere prese in considerazione. Oppure se si tratta di un pessimo scherzo.
Viene da chiedersi, in ogni caso, se dopo certi accadimenti (la prima volta di un attentato contro degli studenti) siamo tutti diventati più fragili. E quindi maggiormente vulnerabili a diventare vittime di una cultura del terrore, in passato più volte cavalcata da frange estremiste.
Intanto, tra i messaggi di solidarietà giunti alla preside del liceo e agli studenti, c’è anche quello del sindaco Gianni Alemanno. “Esprimo la mia solidarietà alla preside, dottoressa Anna Rita Tamponi, e a tutti gli studenti del liceo romano Lucrezio Caro. Il messaggio intimidatorio inviato ieri sera alla scuola, con riferimenti alla strage di Capaci, proprio nel giorno in cui anche Roma con varie manifestazioni ricordava la figura di Giovanni Falcone, e, cosa ancora più grave, con espliciti richiami al recentissimo folle attentato alla scuola di Brindisi, è un gesto sconsiderato e pericoloso”. Quanto accaduto in Puglia, del resto, non può non aver lasciato traccia. Secondo Alemanno “davanti ad atti incoscienti e deplorevoli come questo, tutte le istituzioni devono mostrare fermezza e unità”.
Solidarietà è giunta anche dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti: “sono sicuro – ha detto – che le forze dell`ordine faranno chiarezza al più presto su quanto avvenuto e che individueranno i responsabili. Ora è importante che alla preside dell`istituto romano e a tutti i ragazzi arrivi un messaggio di vicinanza delle Istituzioni e di tutta la Comunità”.
È bene che le istituzioni continuino a fare muro contro certi messaggi: la compattezza della società civile in questi casi è determinante.
Alessandro Giuliani

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