Avevamo visto gli scolari prima con le cartelle sotto il braccio o a tracolla, poi con gli zaini, sempre più grandi e pesanti, anche se da anni griffati.
Cartelle e zaini, in verità, contenitori di anno in anno sempre più pesanti per colpa di un’errata idea di didattica dentro quell’altra idea di scuola nuova, anch’essa errata, che col tempo si era illusa di migliorarsi, e di migliorare gli apprendimenti, aumentando oltre misura il numero e la quantità delle nozioni e di conseguenza gli strumenti per metabolizzarle: libri di testo, di arricchimento e di approfondimento, quaderni e quadernoni, astucci ecc. per ricordare solo quelli che più eran necessari alla scuola.
Oggi vediamo gli scolari dell’ultima generazione trainare i trolley, anche se a loro misura e ancora una volta griffati. Il trolley entra, insomma, negli accessori degli studenti. Non più solo sui nastri trasportatori degli aeroporti o nelle stazioni ferroviarie. Piccoli, rigidi o flessibili, sono comodi, resistenti e persino belli. Leggeri e capaci di alleggerire grandi pesi.
È questa l’immagine sempre più frequente degli scolari dei nostri giorni. Ne abbiamo visti già tanti risolvere così il problema del peso del trasporto degli strumenti per lo studio. Uno sguardo nel panorama delle librerie e cartolerie in questi giorni ci conferma che una nuova tendenza è in atto.
Troppo si è discusso in questi ultimi anni sul peso che scolari e studenti dovevano trainare, o far trainare dalle mamme se giovanissimi, da casa a scuola e viceversa.
Il peso sulle spalle dei piccoli è stato oggetto di attenzione da parte di medici, generici e specialistici, di associazioni dei genitori, degli editori, dei consumatori, dei pedagogisti, degli insegnanti, degli amministratori comunali ecc.
Il problema è stato analizzato dal punto di vista clinico, auxologico, pedagogico e didattico. Sono state suggerite soluzioni varie, totali e parziali. Sono stati evidenziati i danni per un armonico sviluppo fisico e psicologico degli scolari e degli studenti.
Si era detto che il peso trasportabile senza rischi per gli scolari delle prime classi delle elementari era di 2,5 Kg e per quelli delle quinte classi poteva arrivare a 4 kg. Il peso tollerabile era comunque in stretta relazione al sesso, allo sviluppo corporeo, al peso e alla struttura scheletrica di ciascun alunno.
Nel 1999, dobbiamo ricordare, il Consiglio Superiore della Sanità aveva raccomandato che il peso dello zaino non superasse il range del 10/15% del peso corporeo. Limiti sempre superati per l’incomunicabilità tra scuola e famiglia.
Già anni addietro il Consiglio dell’Interconsumatori – Adoc, Adusbef, Federconsumatori e Codacocons – aveva sconsigliato di comprare zaini e cartelle e consigliato viceversa di acquistare il trolley, ossia la borsa con le rotelle che consente di trasportare pesi, anche consistenti, con minimo sforzo.
Le conclusioni? Gli scolari e gli studenti hanno continuato a percorrere la strada da casa a scuola, e da scuola a casa, sempre oberati da carichi di materiale scolastico enormi.
Da quello che incominciamo a vedere, possiamo trarre una conclusione abbastanza amara, in verità:
dove non è stata capace la scuola, in tutte le sue componenti, esterne ed interne, di risolvere lo scottante problema, è intervenuta prepotentemente l’industria che ha saputo adeguare alle esigenze di una nuova clientela uno strumento nato ed usato per altre circostanze.