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A scuola con mascherine e guanti, la ministra Bonetti: sarà necessario. Le aziende già pronte

Prima o poi arriverà per i bambini la Fase 2 del Coronavirus e bisognerà proteggerli dal virus per diverse ore, anche durante la presenza a scuola. A sostenerlo è una delle più autorevoli “voci” dell’attuale Governo per quel che riguarda le fasce giovanili: Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, nel corso di un colloquio con il giornalista Giovanni Minoli.

“Se servono le mascherine ci devono essere”

“Nella Fase 2 – ha detto la ministra appartenente a Italia Viva – probabilmente sarà necessario per i bambini indossare guanti e mascherine”.

La titolare del ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, che con il suo partito si dice favorevole al ritorno scuola il più possibile anticipato e comunque sempre in sicurezza, ha aggiunto che “se servono le mascherine ci devono essere. Siamo in attesa di indicazioni puntuali dal comitato scientifico, poi alla politica compete che ciò che serve deve essere disponibile”.

Le aziende si stanno preparando

Le parole della ministra sembrano trovare riscontro anche sul mercato produttivo. L’agenzia Ansa ha intervistato Lydia Barbini, amministratrice dell’azienda Piave Maitex di Feltre, in provincia di Belluno: un paio di mesi fa, con l’approdo in Italia del Vovid-19, ha detto l’a.d., l’azienda si è riconvertita: l’ex ‘fabbrica ricami a macchina’ (questo il nome nel 1908), da anni specializzata in produzione di tessuto elastico per costumi, intimo e abbigliamento sportivo, ha modificato i macchinari in tempo record e messo gli oltre cento dipendenti ad operare proprio per la produzione di mascherine anti-contagio.

Da 5 mila a 60 mila mascherine al giorno

“A inizio marzo abbiamo cominciato i test interni – racconta Barbini – Il nostro settore ricerca e sviluppo ha progettato il modello di una mascherina per la collettività e dal 25 marzo è partita la vendita. Dalle prime 5.000 al giorno, ora ne facciamo 60 mila”.

Il risultato è una protezione a trama molto fitta, con un trattamento idrorepellente per cui è traspirante e lavabile fino a 40 volte a 60 gradi. Tra le prime distribuzioni c’è stata la Coop di Feltre, il sindaco, i soci di Confindustria della zona. Poi farmacie, ferramenta, edicole. Richieste arrivano da dentisti e parrucchieri. Ora abbiamo scuole che ce le chiedono”.

Se si tornerà in classe con l’obbligo o il consiglio di indossare le mascherine, la produzione potrebbe assumere dimensioni ancora più alte.

Alla Coop di Feltre, ora si realizzano tre misure (per piccoli, adolescenti e adulti), bianche e nere. Il ‘segreto’ è nel tessuto elastico, già certificato. “Si adatta bene al viso, è sagomato, non cade e non si sposta – ha detto l’amministratrice -: le ho provate anche sui miei nipoti, poi abbiamo fatto test con i pennarelli perché i bambini potessero colorarle e viverle come un gioco. Sulla parte centrale il colore resta e alcuni si sentono Spider!”.

L’evoluzione della mascherine: diventeranno ‘altruiste’

Si va verso un’evoluzione delle protezioni del volto: da “una mascherina che non sia solo ‘altruista’ com’è ora – ha detto l’a.d. dell’azienda veneta – ma anche ‘egoista’, cioè che protegga dal virus chi la indossa e chi sta vicino”.

Per questo tra un paio di settimane dovrebbero arrivare i risultati dei test di quattro Università italiane e un ente certificatore del Veneto per avere il marchio CE.

Il dubbio

A quel punto, con il “bollino” di garanzia, le mascherine potrebbero diventare lo strumento di prevenzione per eccellenza dal temibile Coronavirus. Anche per i docenti e tutto il personale scolastico.

Rimane il dubbio dell’utilizzo corretto: riusciranno bambini e adolescenti ad indossare le mascherine anche per sei e più ore al giorno consecutive?

Alessandro Giuliani

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