Grazie all’attività della polizia giudiziaria sono stati individuati dei gruppi Telegram usati da studenti per condividere i loro racconti su armi ed esplosivi. A portare a termine l’inchiesta, condotta tra ottobre 2022 e febbraio 2023, sono stati gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano.
Come riporta La Stampa, in queste chat vi erano adolescenti provenienti da divere parti d’Italia con la “passione” per le armi. A parte parlarne, si davano dei veri e propri consigli su come costruirle. Ad esempio un minore aveva scritto: “I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte. Ci ho sparato con una Glock vera”. E poi la spiegazione agli amici: “Te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni”.
Dalle analisi delle chat è anche emerso che con le armi andavano a scuola: “Io avevo una Glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano, io sono andato con un multitool con coltello, rischiato molto di andare al minorile. Lo portavo quello a scatto nel giubbino”.
Proprio nella mattinata di oggi, giovedì 29 giugno, la Polizia Postale, in collaborazione con le Digos e con l’ausilio di unità cinofile specializzate della Polizia di Stato, ha eseguito 8 perquisizioni nelle città di Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso.
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