Si è presentato a scuola con a fianco una pecora: è accaduto a Lecce la mattina di domenica 23 giugno, in occasione del ballottaggio per la sfida, per individuare il sindaco, del secondo turno tra Carlo Salvemini (centrosinistra che al primo turno aveva fatto registrare il 46,81% dei voti) e l’ex senatrice Adriana Poli Bortone (centrodestra, per la quale c’erano state il 49,87% di preferenze).
Nel seggio elettorale, allestito all’interno dell’istituto scolastico Quinto Ennio del capoluogo pugliese, il ragazzo che si è presentato a votare in compagnia di una pecora non è certo passato inosservato: l’animale, tra l’altro, non ha atteso fuori la scuola, ma è arrivato fino a pochi passi dalla cabina elettorale, fermandosi tra i banchi.
“Una circostanza – riporta l’agenzia Ansa – che ha suscitato curiosità, stupore e momenti di ilarità tra i presenti. In molti hanno colto l’occasione per immortalare l’episodio” con una fotografia scattata con il telefono cellulare.
“Peraltro la fidata pecora, paziente come un animale domestico, ha atteso tranquillamente che il padrone completasse le operazioni di voto scegliendo tra i due candidati a sindaco e poi insieme hanno lasciato l’istituto”.
Qualche settimana fa, avevamo riportato le parole di Nunzio Marcelli, il pastore e casaro laureato in Economia e Commercio che tempo ideò l’iniziativa dal successo globale ‘Adotta una pecora’ ad Anversa degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila: Marcelli alleva 1.500-1.700 pecore e conduce un agriturismo, ma – nonostante la lunga barba bianca e i 40 anni di attività rurale – non ha perso la voglia di lottare per la difesa della pastorizia e delle micro produzioni: parliamo di formaggi, latte crudo, ma anche mortadella e salumi di pecora.
“Ogni giorno – ha detto il pastore laureato – facciamo la prima mungitura alle 4,30 del mattino, per poi ripeterla alle ore 17 del pomeriggio. Ma le pecore non producono quanto le mucche. E le nostre pecore che fanno transumanza verticale producono ancora meno latte delle pecore sarde che fanno transumanza in orizzontale, in piano”.
Tuttavia, continua il pastore laureato, “da noi i conti tornano perché esportiamo i nostri formaggi negli Stati Uniti e lì spuntiamo prezzi che ripagano i nostri sforzi. Inoltre abbiamo pecore da carne, lavoriamo con la certificazione Igp che è quello dell’Agnello del Centro Italia, ed è una produzione cento per cento bio, a km zero. Anche il macello è nel nostro stabilimento”.
Lo scorso mese di marzo, invece, avevamo pubblicato la notizia dell’alto interesse per la “scuola per pastori e allevatori” Life ShepForBio, il progetto cofinanziato dall’Unione europea che coinvolge il Parco toscano delle foreste casentinesi: per i sei posti messi a bando, poi diventati otto, erano pervenute ben 167 domande. Tra i candidati c’era anche Nunzio Marcelli, il pastore e casaro laureato in Economia e Commercio.
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