Con questa iniziativa le due sigle intendono promuovere un modello di vera “sicurezza sociale” basato sulla solidarietà, la prevenzione, la responsabilizzazione, attraverso lo scambio di esperienze, le testimonianze di persone detenute e di chi si occupa di questi temi e il confronto con i giovani (soggetti protagonisti di futuri cambiamenti culturali), ma anche con genitori e insegnanti.
È una iniziativa che, se da un lato concorre ad “abbattere” le barriere culturali ed emotive che fanno del carcere un mondo a sé, per altro verso incide sul processo formativo degli adolescenti aiutandoli a costruire una coscienza critica sul mondo della detenzione e sull’informazione che gravita intorno ad esso.
L’iniziativa ha avuto il lancio lo scorso febbraio con la promozione del logo per la giornata, prevista il 15 novembre, concorso al quale hanno partecipato decine di istituti che hanno inviato i loro elaborati, segni tangibili di un diffuso interesse e partecipazione su questi temi da parte degli alunni e degli insegnanti che hanno promosso e sostenuto il concorso. Le adesioni pervenute alla giornata toccano per ora la cifra di 100 istituti scolastici, cifra che raggiunge alcune centinaia tradotto in termini di classi.
Un obiettivo felicemente raggiunto che denota la volontà di partecipare in prima persona ad una iniziativa di elevato valore culturale, come è stato espresso da chi l’ha fattivamente sostenuta. La sigle hanno richiesto che la giornata sia ufficializzata e promossa dalle direzioni scolastiche centrali e locali su tutto il territorio nazionale ed hanno richiesto al Ministero dell’Istruzione il patrocinio per l’iniziativa.
Il Ministero ha accolto con favore ed entusiasmo l’iniziativa, ritenendola di grande interesse ed utilità formativa ed esprimendo la disponibilità al suo sostegno. (Notizie Radicali)
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