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“A Scuola di Open Coesione”, al via la nuova edizione del progetto: l’esperienza di un Istituto Superiore di Torino

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Ne abbiamo già parlato e ne seguiamo l’evolversi anno dopo anno perché riteniamo sia un progetto di cittadinanza attiva di rilevante interesse. Del resto i numeri parlano chiaro: 11 edizioni, 3126 docenti partecipanti, 37.202 studenti coinvolti, 1520 progetti monitorati. Parliamo di A Scuola di Open Coesione (ASOC), il percorso di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado per la realizzazione di ricerche di monitoraggio civico a partire dagli open data sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione sul territorio, i cui risultati sono resi pubblici per coinvolgere attivamente la cittadinanza. Open Coesione è coordinato dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Come si legge sul sito dedicato, nasce nel 2012 per favorire un migliore uso delle risorse pubbliche attraverso la diffusione e il riutilizzo di dati e informazioni sugli interventi finanziati con risorse nazionali ed europee, che vengono pubblicati sul portale.

È già disponibile online il bando del Ministero dell’Istruzione e del Merito per partecipare all’edizione 2024-2025, rivolto a tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado.

A partire dall’edizione 2024-2025 – come si legge nel bando pubblicato il 12 agosto scorso –  il modello ASOC sarà composto da tre lezioni che guideranno le scuole partecipanti nella realizzazione di una ricerca di monitoraggio civico. Si tratta di uno specifico programma didattico che mette a disposizione contenuti, fruibili online, progettati per svolgere l’indagine e le ricerche sul campo (video-lezioni, interviste, tutorial e animazioni). A momenti di apprendimento asincroni  si  alternano attività sincrone con webinar e supporto a distanza da parte del Team centrale ASOC. La didattica prevede, inoltre, una serie di approfondimenti su fake news, public speaking, intelligenza artificiale e team building, utili per favorire lo sviluppo di competenze trasversali negli studenti e nelle studentesse che prenderanno parte al progetto.

Gli alunni lavorano in gruppo all’elaborazione di tre report di lezione: partono dalla progettazione della ricerca di monitoraggio civico su un progetto finanziato dalle politiche di coesione sul proprio territorio, individuano i referenti da intervistare e svolgono una visita diretta sul campo per poi riferire, attraverso un elaborato creativo finale, sui risultati raggiunti durante il percorso didattico.

Raccontiamo qui l’esperienza di una classe quarta dell’I.I.S. ‘Amedeo Avogadro’ di Torino, che nell’ultimo anno scolastico 2023-24, con il progetto OpenAVO, ha effettuato un percorso sul tema della mobilità, realizzando il monitoraggio del progetto Biciplan città di Torino, finalizzato all’ampliamento e al miglioramento delle piste ciclabili cittadine: si è trattato di un percorso iniziato a Novembre 2023 e concluso a Maggio 2024 nel quale la classe ha  elaborato dati, raccolto informazioni e prodotto articoli giornalistici ed infografiche, diffusi poi sul Web e sui social della scuola. Ha inoltre interagito con enti, associazioni, decisori politici per realizzare interviste al fine di comprendere le varie fasi di attuazione del progetto Biciplan e proporre idee migliorative. Come spiega un’alunna nel video che racconta l’esperienza della sua classe, i ragazzi hanno osservato che da dieci anni a questa parte a Torino le piste ciclabili sono cresciute di oltre 100 chilometri. Tuttavia, in base alle osservazioni degli studenti le problematiche da risolvere sono ancora tante: i collegamenti tra le varie piste, la carenza di segnali stradali, la scarsa manutenzione. I ragazzi hanno poi intervistato il vice presidente del Comitato ‘Torino respira’, esperti di ARPA Piemonte e altri  specialisti competenti in  materia. Allo fine dello studio, il momento delle proposte, dalla piantumazione di alberi lungo le piste per aumentare le zone d’ombra, all’installazione di fontane lungo le piste e all’utilizzo di asfalti drenanti per ridurre gli accumuli d’acqua.

Per chi volesse aderire all’iniziativa, ecco di seguito il bando.

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