Il programma di mobilità studentesca a livello internazionale, revisionato ed approvato anche dalla dedicata Commissione Europea, va a collimare con le molteplici esigenze, prospettive e risultati della pratica dello studio e della formazione all’estero, sempre più sentita, quasi necessaria.
Al cento del programma, parallelamente al progetto ERASMUS+ e simili, figura la nuova iniziativa dedicata al Vecchio Continente varata da Intercultura; questa è dedicata, in alternativa rispetto ai programmi di mobilità generali, alla formazione di natura tecnica e professionale di studenti e studentesse, che hanno l’invidiabile opportunità di trascorrere un soggiorno di studio e formazione in un paese del continente europeo, anche esterno all’UE e allo Spazio Economico Europeo, tra cui Federazione Russa, Turchia, Serbia ed altre realtà balcaniche e caucasiche.
Oltre alla suddetta organizzazione, si sono impegnati nella realizzazione del progetto anche UniCredit, Fondazione Giovanni Agnelli e Fondazione Cav. Lav. Pesenti. Questo è rivolto prevalentemente a studente e studentesse degli istituti tecnici e professionale intenti a formarsi all’estero in modo tale da svolgere un’esperienza educativa, di cooperazione, di studio e di pratica in uno dei paesi europei.
Intercultura ha riservato ben 15 borse di un valore totale di 125.000 euro per la promozione di programmi trimestrali totalmente gratuiti in Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Serbia e Svizzera. Per accedere alle selezioni gli alunni dovranno presentare innanzitutto un eccellente curriculum scolastico e formativo ed essere regolarmente iscritti alle classi terze degli istituti tecnici a indirizzo agrario, informatico, turistico e ospitalità, alberghiero ed enogastronomico.
Secondo il segretario generale dell’organizzazione, Roberto Ruffino, “il progetto‘A scuola in Europa’ aiuterà a costruire un mondo più solidale, più sostenibile, più aperto alle diversità”. Figurano, tra i soggetti che hanno cooperato nella realizzazione del programma, decisivi elementi che incoraggiano le organizzazioni ad investire nei progetti: motivazione, impegno, dedizione e progettualità sono risultate centrali per la valutazione dei candidati. Anche le statistiche parlano chiaro: secondo un’indagine Ipsos su un campione di 886 partecipanti, l’84% di chi partecipa a un programma di Intercultura si laurea, il 32% ottiene il massimo alla laurea rispetto al 24% della media nazionale e l’89% conosce mediamente due lingue straniere. L’84% dichiara inoltre di non avere avuto difficoltà a trovare o cambiare lavoro, mentre il 69% si definisce molto felice, rispetto al 47% degli italiani.
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