L’editorialista de la Repubblica Concita De Gregorio, durante la trasmissione televisiva dìMartedì de La7, condotta da Giovanni Floris, sostiene che l’assenza dei docenti alla riapertura delle scuole è dovuta, come sostengono la Ministra dell’Istruzione Azzolina e il Premier Conte, al suggerimento dato dai sindacati agli insegnanti di restare a casa per motivi di prudenza e di salute.
In prima serata, durante la trasmissione dìMartedì de La7, la giornalista Concita De Gregorio chiamata, dal conduttore Giovanni Floris, a rispondere alle affermazioni del leader della Lega Salvini sulla scuola che non riapre, e sul grave fatto accaduto a Pisa, dove un bimbo down di 6 anni è stato rimandato a casa perché mancava il docente di sostegno, crea un vero e proprio casus belli con i sindacati della scuola.
La De Gregorio afferma: ” Io volevo segnalare il fatto di cronaca che la scuola ha riaperto stamattina e sono andati quasi otto milioni di studenti tutti regolarmente a scuola, quindi l’affermazione la scuola non riapre non mi sembra corrispondente al vero…” subito dopo, parlando del grande privilegio che ha avuto per un’intervista che la Ministra Azzolina le aveva accordato questa estate dice: “…mancano effettivamente gli insegnanti perché, come ha detto la Ministra Azzolina e come ha confermato il Presidente del Consiglio Conte, molti insegnanti, anche legittimamente, hanno accolto il suggerimento dei sindacati (Conte ha parlato di ricatto dei sindacati sulla scuola) e per ragioni di salute o di prudenza non si sono presentati a scuola…”
Per dovere di cronaca è utile dire che non è vero che la scuola ha riaperto i battenti per quasi 8 milioni di studenti, infatti il 14 settembre la scuola non è ripartita su tutto il territorio nazionale, ma soltanto per alcune regioni, mentre altre riprenderanno la scuola tra il 22 e 24 settembre. Diciamo che hanno ripreso la scuola poco più di 5 milioni di studenti, con il prossimo 24 settembre la scuola riprenderà per circa 8 milioni di studenti.
Moltissime cattedre sono ancora vacanti perché le immissioni in ruolo previste, circa 85 mila, hanno visto salire in cattedra poco meno di 30 mila insegnanti, lasciando vacanti circa 50 mila cattedre dell’organico dell’autonomia. Oltre queste cattedre vacanti sono vacanti oltre 80 mila posti in deroga e organico di fatto e le 50 mila cattedre aggiuntive per l’emergenza COVID-19.
Tutte queste cattedre, più il normale numero di supplenze per congedi, maternità e malattie, sono ancora in fase di copertura per effetto delle convocazioni delle Gae e GPS che si stanno tenendo in questi giorni.
I sindacati definiti sobillatori dai vertici della politica scolastica nazionale e addirittura di Governo, non c’entrano proprio nulla con tutti i posti vacanti che attualmente ci sono. Francamente la polemica politica, supportata dalla giornalista de La Repubblica durante la trasmissione dìMartedì, ci sembra strumentale e volta ad inasprire ancora di più i quasi nulli rapporti tra la Ministra Azzolina e i sindacati.
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