A tal proposito il sociologo A. Marziale, per come riportato dall’ agenzia stampa quotidiana nazionale, dice: ”La riforma della scuola non può essere concepita soltanto come momento di rivisitazione amministrativa, perché l’edificio è vetusto, soprattutto sul piano dei contenuti. E’ inaudito che un sistema scolastico non contempli l’educazione ai media e quella sessuale come materie organiche fondamentali ed eventuali iniziative in tale direzione continuino ad essere relegate al buonsenso di qualche dirigente scolastico. Io stesso chiamato frequentemente a tenere seminari ai discenti in materia di educazione ai media mi rendo perfettamente conto che poche ore non bastano ad impartire alcunché.
Basta guardare ai fenomeni di devianza per convincersi che la società non può prescindere dal formare debitamente le masse studentesche in materia di media e sessualità, perché esse rappresentano l’approdo più evidente e quantitativamente esponenziale dei reati minorili e giovanili. Per tali ragioni più che una costituente massificata e, dunque, dannosa sul web sarebbe necessaria una task force di esperti al massimo livello incaricata di tratteggiare una riforma contenutistica non più procrastinabile, se si vuole che l’Italia non rimanga indietro anni luce rispetto all’evoluzione culturale globale, con il rischio di diventare paradossalmente il Paese più povero d’Europa”.