Se le regole ci sono, bisogna rispettarle, mentre è sempre più evidente il danno che una piccola minoranza di no-pass, supportati da alcuni politici di rilievo per carpirne i voti, stanno innescando nel Paese. D’altra parte andare a lavoro o a scuola o al teatro o in qualunque altro luogo chiuso senza green pass, col rischio dunque di contagiare gli altri di Covid, è come guidare senza patente, senza un documento cioè che attesti l’idoneità a condurre un autoveicolo per allontanare il rischio di ammazzare altre persone.
Il principio infatti per il quale il governo ha imposto il green pass per accedere al lavoro o nei luoghi, anche di cultura, al chiuso, si basa su questa norma, condivisa in tutto il mondo.
E per essere stato trovato senza mascherina protettiva a scuola, uno studente è stato sospeso per cinque giorni.
Il ragazzo, non ancora maggiorenne, frequenta un istituto di Avezzano e l’altra mattina è stato notato dal professore, con la mascherina abbassata, che si intratteneva con altri ragazzi.
Da qui la reazione del docente che ha segnalato il comportamento del giovane al Consiglio di classe e al dirigente. Ora lo studente dovrà rimanere a casa per cinque giorni, essendo stato sospeso dalle lezioni.
Purtroppo la “stretta” verso gli alunni e gli studenti che nelle scuole non rispettano l’obbligo di mascherina prevede sanzioni che arrivano fino alla sospensione dalle lezioni.
“Serve il rispetto delle regole già in atto per evitare un secondo lockdown – ha detto il dirigente, come riporta Il Messaggero, ai genitori –. La situazione ora è migliore di quella in primavera, perché le misure di prevenzione vengono in gran parte rispettate e perché effettuiamo moltissimi test”.