Sembra di stare in una “eterna” campagna elettorale. In questi mesi si sono fatte tante promesse per rilanciare l’istruzione.
Si è parlato tanto di cambiamento, di politica di rinnovamento a partire proprio dalla scuola, dalla scarsa considerazione dei docente, dalla scarsa retribuzione degli stessi, dalle aggressioni subite, al sostegno mancato da parte delle istituzioni.
Il Ministro Bussetti ha dettato le linee programmatiche del suo dicastero: un elenco corposo di tanti provvedimenti da adottare, di tanti proclami, che devono, nei prossimi mesi, essere tradotti nella realtà. Per ora tanti e solo proclami e di proclami la scuola sta morendo.
Qui ci vogliono i fatti reali, concreti, fattibili, perché si sta giocando troppo sulla pelle degli insegnanti, si sta ulteriormente sminuendo la loro considerazione sociale.
L’apertura del nuovo anno scolastico è alle porte e sono infiniti i gravosi problemi che attanagliano il mondo della scuola: il precariato, le scuole senza Dirigenti Scolastici, affidati a reggenze, l’edilizia, la sicurezza scolastica, le classi pollaio, il rispetto dei docenti, il bullismo e cyberbullismo, la questione dei diplomati magistrali, i concorsi da espletare e così via.
Tutte cose a tappetto da affrontare che per ora sono solo proclami abbarbicati alle classiche espressioni del “vedremo”, “faremo”, “adotteremo”.
Una cosa è certa: a scuola di proclami si muore…
Mario Bocola
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