L’indagine ha coinvolto, spiega Il Messaggero, 1.071 ragazzini tra i dodici e i quattordici anni di varie scuole ed è uscito un quadro abbastanza preoccupante sull’iniziazione dei ragazzi all’alcol. A fare il punto il prof Carlo Bruzzi dell’Università di Trento, coordinatore dell’indagine. Quasi tutti (90,4%), ammettono di aver cominciato a bere entro il primo anno delle superiori. Quasi otto su dieci hanno buttato giù il primo sorso in famiglia: primo bicchiere offerto da mamma e papà. I quali, però, si sono ben guardati dall’ammonire sui rischi di quel rito: più della metà dei genitori (53,7%), ne hanno parlato solo occasionalmente, uno su quattro non lo ha fatto mai. E cosa ha provato, il nostro ragazzino, mandando giù quel sorso per la prima volta? Quasi tre su dieci (23,6%), hanno storto il naso; quelli che hanno apprezzato (25,4%), son di più. Eppure sia gli uni che gli altri hanno ripetuto l’esperienza: in modo occasionale il 53,6%, in modo abituale il 23,1%. Il 22,15% ha già al suo attivo una o più sbronze.
Ciò che spinge i ragazzini a bere sarebbe: per la maggioranza (59%) perché lo trova divertente; per circa metà (45%) perché si fa nel gruppo; per quasi quattro su dieci allo scopo di sballarsi. E infatti quasi tutti confessano di conoscere bene i rischi dell’abuso.
E non berrebbero per trasgressione, come nel resto dell’Europa, m per socializzare, per facilitare le relazioni con il gruppo, con se stessi, col presente, col futuro. Bevono per neutralizzare la forza del pensiero. Bevono alle feste (63%), al pub (40%), in discoteca (28%), in pizzeria (24%), perché ritengono che non ci sia niente di meglio da fare. Galleggiano nel liquido dell’alcol per non annegare in quello della noia.
Inoltre uno su dieci ha imparato a bere prima dei sei anni, tre su dieci tra i sei e i dieci anni. . Molti confessano di essere propensi ad accompagnare una buona bevuta con una buona canna o qualche allucinogeno. Più di due su dieci, poi, disdegnano la birra a beneficio di uno o più bicchieri di whisky, di vodka, di rhum, di gin, magari mescolati e non agitati